Da colonia greca a meta turistica, passando tra invasioni e momenti di riscatto. La storia di Massa Lubrense è un avvincente racconto a lieto fine.

 



Un tuffo nella storia di Massa Lubrense è l’ideale per chi intende conoscere meglio questo incantevole borgo. Immergersi nel suo passato, analizzarne le vicissitudini, permette infatti di comprendere l’evoluzione compiuta dalla cittadina, divenuta negli anni una delle principali mete turistiche della Campania.

Inoltre, la descrizione della storia massese può essere utile a soddisfare le esigenze dei turisti più curiosi, quelli per i quali il concetto di vacanza ideale va oltre i percorsi enogastronomici e i tour marini. Viaggiatori simili sono quelli che vogliono allietare il proprio palato e rilassarsi in luoghi incantevoli, ma non intendono tralasciare l’aspetto culturale di una vacanza, fatto anche di conoscenza storica della meta turistica.

Se ti riconosci in questo identikit, allora prosegui nella lettura. Potrai restare affascinato dal percorso storico compiuto dalla città di Massa Lubrense.

Prime testimonianze

Il viaggio prende avvio all’incirca tra II e I millennio a.C. A quell’epoca, l’odierno territorio di Massa Lubrense era abitato da Osci e Ausoni, popolazioni di origine italica la cui presenza è testimoniata da alcuni reperti archeologici recentemente rinvenuti nella Baia di Ieranto.

Successivamente, quello stesso territorio divenne una colonia greca che però non costituiva ancora un importante centro abitato. La situazione iniziò a cambiare nel I secolo dopo Cristo, quando i Romani scoprirono le bellezze della Penisola Sorrentina, eleggendola a luogo ideale in cui trascorrere periodi di ozio e villeggiatura. Fu così che iniziarono a sorgere i primi nuclei abitativi, dediti principalmente all’attività agricola.

Nascita di Massa Lubrense

In seguito al dominio dei Longobardi, l’agglomerato che andava sviluppandosi assunse il nome di Massa, da “mansa” (luogo adibito alle colture). Successivamente (era il 938) al nome fu aggiunto l’aggettivo “Pubblica”, per designare l’appartenenza del territorio al Ducato di Sorrento.

La denominazione con cui la città è nota ancora oggi risale invece al 1306. In quell’anno, Massa divenne “Lubrense”, in riferimento alla Madonna della Lobra, veneratissima dai fedeli della zona.

Una venerazione così intensa da far sì che l’effige della Vergine caratterizza ancora oggi lo stemma del Comune di Massa Lubrense.

Angioni, Aragonesi e invasioni turche

La storia di Massa Lubrense è strettamente connessa a quella del Ducato di Sorrento, di cui fece parte per lungo tempo. L’emancipazione fu avviata sotto gli Svevi, ma non durò molto. Più precisamente, essa si protrasse fino al 1273, quando Carlo d’Angiò ridusse nuovamente la città a territorio sorrentino.

Di rilievo fu anche quanto accadde nel 1465, quando Ferrante d’Aragona distrusse il Casale dell’Annunziata, ove erano ospitate sia l’autorità civile che quella religiosa.

Un evento triste, ma purtroppo non rimasto isolato. All’incirca un secolo più tardi (era il 1558), allorché era parte integrante del Vicereame di Spagna, Massa Lubrense subì invasioni da parte dei turchi, che saccheggiarono la città e ridussero in schiavitù circa mille persone.

Il riscatto economico e sociale

La situazione sembra migliorare in epoca borbonica, quando il peggio sembra ormai essere alle spalle. Chiuso il triste periodo di invasioni e distruzioni, la storia di Massa Lubrense evolve positivamente.

La città scopre una nuova fase, sia dal punto di vista civile che economico. Migliorano le condizioni di vita degli abitanti, grazie anche a una ricchezza maggiormente diffusa, derivante dagli intensi scambi commerciali con Napoli e con altri porti del Mediterrraneo.

Una condizione che si protrae negli anni successivi e che porta Massa Lubrense a essere non solo centro economico di rilievo, ma anche teatro di vicende che hanno fatto la storia del nostro Paese.

Fu proprio da qui, infatti, che nel 1808 Gioacchino Murat studiò le azioni militari necessarie a liberare Capri dagli inglesi. E sempre qui furono orchestrate alcune operazioni carbonare finalizzate a favorire l’Unità d’Italia.

Dalla Seconda guerra mondiale ai giorni nostri

Gli anni del Secondo conflitto mondiale vedono Massa Lubrense ospitare numerose famiglie in fuga dai bombardamenti. Si tratta in larga parte di persone provenienti da Napoli e che qui cercano un rifugio sicuro.

Terminate le ostilità, alcuni nuclei familiari decidono di restare nella città che li aveva ospitati, pronta ad accogliere anche militari che, dopo l’armistizio, abbandonano la divisa e danno inizio a una nuova vita in Costiera.

In seguito, il boom economico investe anche Massa Lubrense. Seppur sempre fedele alle proprie origini agricole, la città scopre di sapersela cavare egregiamente anche in altri settori del business.

Uno fra tutti il turismo, che qui può far affidamento non soltanto sulle bellezze paesaggistiche ma anche su un’apprezzabile rete di strutture ricettive, pronte a soddisfare le esigenze di turisti provenienti da ogni angolo del mondo.

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