Un periodo di riposo lo meritano tutti, meglio se in una struttura ecofriendly. Ecco sei fattori che ti permetteranno di riconoscerla immediatamente.
Creare e custodire una mentalità green è molto importante. Specie nell’epoca attuale, in cui il nostro pianeta è minacciato dal pericolo inquinamento. A casa, al lavoro e nel tempo libero, la maggior parte di noi è sempre attenta a mantenere un comportamento rispettoso dell’ambiente. Un proposito eccellente, da non accantonare neppure quando siamo in vacanza. Perché se è vero che il diritto al riposo è sacrosanto, altrettanto certo è il fatto che rispettare la natura non è un compito che si può svolgere a intermittenza.
Pertanto, quando ci accingiamo ad assaporare qualche giorno di meritato relax, non dimentichiamo di portare con noi i comportamenti virtuosamente ecosostenibili. A questo bagaglio indispensabile, va poi aggiunta una domanda: la struttura in cui abbiamo scelto di soggiornare è ecofriendly? Alcuni aspetti possono aiutare a capirlo.
1.Plastic free
Per rispondere a questa domanda, occorre prestare molta attenzione a molteplici fattori. In primis, è opportuno verificare se e quanta plastica viene utilizzata nel complesso vacanziero di nostra scelta. Sappiamo che questo materiale è rinvenibile ovunque, per cui è di facile intuizione capire se quello che ci ospita è o meno uno spazio plastic free.
Ce ne accorgiamo già soltanto entrando nel bagno della nostra camera. Se i prodotti per l’igiene sono racchiusi in contenitori di alluminio (anziché in PVC), allora possiamo star certi che chi gestisce la struttura è molto attento all’ambiente. Conferma se ne potrà avere anche al momento della colazione.
Se cerchi la pur minima traccia di plastica, ma trovi soltanto posate e bicchieri in materiale compostabile (quando non lavabili e quindi riutilizzabili), marmellate e creme spalmabili sistemate in vasetti di vetro e bevande disponibili in brocche di ceramica o in lattine di alluminio, allora potrai star certo che sei capitato nel posto giusto.
2. Raccolta differenziata
Eliminare la plastica potrebbe non bastare. O meglio, non è l’unico aspetto che dimostra cura verso l’ambiente. Ugualmente importante è che, negli spazi della struttura, siano presenti contenitori destinati alla raccolta differenziata. Che sia effettuata direttamente dall’ospite o che a essa badi il personale, l’importante è che venga svolta. Pertanto, nota se nel complesso sono presenti vari bidoni destinati al conferimento di:
- Materiale organico;
- Rifiuti non riciclabili;
- Carta;
- Vetro;
- Alluminio,
Se ci sono, allora puoi essere sicuro che la tua vacanza non contribuirà a pregiudicare la salute dell’ambiente.
3.Cambio degli asciugamani
Anche questo è un aspetto che aiuta a far luce sull’ecosostenibilità del complesso che ti ospita. Ogni quanto avviene la sostituzione dei teli bagno? Sempre più spesso, tanto nelle realtà alberghiere quanto in quelle extralberghiere, le asciugamani non sono cambiate quotidianamente, se non su richiesta espressa o tacita dell’ospite (telo lasciato sul pavimento o nel piatto doccia, per intenderci). Ciò non per un capriccio del gestore, bensì per ragioni di opportunità ambientale.
Pensa per un attimo a quanto possa essere impattante il lavaggio quotidiano di un’ingente massa di biancheria da bagno. Innanzitutto, occorrono elettricità e acqua per far funzionare le lavatrici, senza poi dimenticare il consumo di detersivi che, per quanto ecocompatibili, restano pur sempre sostanze chimiche inquinanti.
Minor impiego di detergenti significa minor impatto sulla natura, come una ridotta richiesta di energia elettrica significa diminuzione delle emissioni nocive.
Tutto questo non rappresenta un effimero slogan, bensì un progetto realizzabile grazie al greenwashing.
4. Occhio alla carbon footprint
Valutare l’ecosostenibilità di una struttura significa anche misurarne la carbon footprint. Calcolare l’impatto di un complesso ricettivo, in termini di emissioni di gas serra, è possibile ponendo l’attenzione su numerosi aspetti. Tra i tanti, si potrebbe citare il consumo di elettricità, non solo – come appena visto – in relazione al cambio asciugamani, ma anche all’illuminazione degli ambienti e al raffrescamento degli stessi.
Quanto al primo aspetto, per i locali adibiti a uso comune, un host davvero ecofriendly potrebbe ricorrere a un temporizzatore. In sostanza, per evitare che qualche ospite sbadato dimentichi di cliccare sull’interruttore, si potrebbe installare questo dispositivo dotato di timer, che provvede a spegnere le luci trascorso un determinato periodo di tempo.
Ovviamente ciò non è possibile nelle camere private, pena il peggioramento del comfort abitativo. Più discreta potrebbe rivelarsi la scelta di fissare un cartello alla porta in cui si ricorda di spegnere le luci e il condizionatore d’aria prima di uscire.
Comportamenti virtuosi, che riducono la domanda di elettricità (procedimento al quale è legata l’ingente emissione di anidride carbonica) e migliorano la salute ambientale.
5. Prodotti locali e zero sprechi alimentari
Il benessere dell’ambiente passa anche dalle nostre tavole. A dimostrarlo, anche i benefici relativi alla scelta di prodotti locali. Se il gestore della struttura fornisce genuinità locali, sappi che non sta soltanto badando alla soddisfazione del tuo palato. Una filiera corta presuppone minor distanza dai campi alla tavola, il che si traduce in un tragitto breve (quando non del tutto inesistente) e – conseguentemente – nella riduzione dello smog prodotto dai gas di scarico dei mezzi di trasporto.
Se a tutto ciò il gestore affianca anche la lotta agli sprechi alimentari, allora puoi davvero considerarlo un amico dell’ambiente. Dire basta agli sperperi è un imperativo etico, reso ancor più perentorio dalla loro rilevanza in termini di ecosostenibilità. Una tavola troppo opulenta, le cui ricchezze non vengono consumate, contribuisce a minacciare il benessere della Terra.
Al contrario, offrire un banchetto soddisfacente ma non eccessivo contribuisce a evitare sprechi e, conseguentemente, a ridurre la domanda di generi alimentari. Questo significa minor stress per i suoli, e minor consumo di acqua ed energia, indispensabili sia per le colture che per gli allevamenti.
6. Spazi verdi
Anche l’occhio vuole la sua parte, e un complesso ricettivo immerso nel verde ha sempre il suo fascino. Al di là degli effetti benefici delle bellezze naturali sulla nostra mente, c’è da far menzione anche dell’aspetto importante in termini di ecosostenibilità. La vegetazione, come si sa, contribuisce a purificare l’aria dagli effetti dello smog. Inoltre, essa offre riparo dalla calura estiva, costituendo un’ottima alternativa al condizionatore d’aria.
Senza poi dimenticare che, nelle aree verdi, può spesso esserci spazio per colture. Per quanto piccole, esse si rivelano idonee a soddisfare le esigenze degli ospiti, che potranno così contare su frutta e ortaggi a km 0.