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A ridosso della Marina della Lobra si staglia il Vervece. Un isolotto di piccole dimensioni ma di grande fascino.

 

 

 

 

Ormeggiare in Penisola Sorrentina non è soltanto comodo, ma anche suggestivo. Gli approdi disponibili offrono tutti grande praticità e, allo stesso tempo, ognuno di essi custodisce storia, leggende e passione per il mare, in un intreccio che dà vita a una trama interessante per i turisti in arrivo sulla costa. 

A questo schema obbedisce anche Marina della Lobra, il porto turistico di Massa Lubrense. È proprio qui, infatti, che sorge l’isolotto del Vervece, uno scoglio pronto a svelare tutta la sua bellezza a chiunque voglia scoprirla.

Nome e leggenda

Bellezza che, per la precisione, è legata a una pluralità di fattori. Prima di scoprirli tutti è però opportuno andare con ordine, partendo dal nome attribuito a questo scoglio: Vervece, dal termine latino “vervex” che significa caprone. Una denominazione forse attribuita in relazione alla forma dell’isolotto, che ricorda vagamente proprio quella di un ovino. 

Come molti altri luoghi affascinanti della Penisola, anche questo è ammantato dalla leggenda. Si narra infatti che le donne di Marina della Lobra, al fine di difendere le proprie abitazioni dalla furia del mare in tempesta, volessero issare a riva il Vervece, senza però riuscire nel loro intento.

Avvenimenti storici

Dove finisce la leggenda inizia la storia, che per il Vervece si fonda su due momenti salienti. Il primo risale a più di un secolo fa e precisamente al 1903, allorché sullo scoglio venne innalzata una croce. Da quel momento in poi, il Vervece divenne un vero e proprio santuario marino, particolarmente caro agli abitanti della Marina della Lobra. 

Il secondo avvenimento degno di nota risale invece al 1974, allorquando – a 12 metri di profondità – venne collocata una statua di bronzo della Madonna. Un gesto simbolico, finalizzato a celebrare il record di immersione in apnea stabilito proprio in queste acque da Enzo Maiorca, capace di raggiungere gli 87 metri di profondità.

Come raggiungere l’isolotto?

Un posto così affascinante desta senz’altro curiosità. Una curiosità che induce a chiedersi dove si trovi il Vervece e come lo si possa raggiungere. Come già accennato, l’isolotto si staglia a circa un miglio da Marina della Lobra e rientra nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Più precisamente, esso rientra nella zona A dell’area, quella in cui è interdetto sia il transito che la balneazione. 

Quindi il Vervece è ammirabile solo utilizzando un potente binocolo? Nient’affatto. È possibile infatti ricorrere ai servizi offerti da operatori autorizzati, mediante i quali il sogno di raggiungere il Vervece ed esplorarne i fondali può diventare realtà.

I tesori del Vervece

Se si è amanti delle immersioni, allora non ci si può lasciar sfuggire un tuffo nei fondali del Vervece. Qui sono custoditi vari reperti storici, come d’altronde in altre zone della Penisola. In particolare, nel 2011 dalle acque del Vervece riemerse un’ancora in pietra, utilizzata dalle imbarcazioni in tempi antichi. Inoltre, a circa 40 metri di profondità, giace un relitto di epoca moderna. Le ricostruzioni storiche sembrano concordare si tratti di una nave inabissatasi al largo di Massa Lubrense tra gli anni sessanta e i settanta. 

Al patrimonio archeologico si aggiunge quello religioso, che rende il Vervece meta di pellegrinaggi. Ciò accade nel mese di settembre, quando l’isolotto ospita le celebrazioni liturgiche in onore della Madonnina della Lobra, la cui statua – posta a 12 metri di profondità, viene ornata da una corona di fiori.

Vervece, patrimonio di biodiversità

Il gusto per i reperti storici e il sentimento religioso non sono però gli unici a essere appagati nel corso di una visita al Vervece. L’isolotto offre infatti soddisfazione anche agli amanti delle immersioni subacquee, i quali possono ammirare un panorama sottomarino multiforme e per questo affascinante. 

Veri e propri giardini fioriti danno il benvenuto a chi si appresta a esplorare i fondali del Vervece, habitat ideale per stelle marine, aragoste, ricci e altre specie di cui se ne può ammirare lo splendore man mano che si procede nell’immersione. Insomma, anche il Vervece conferma una caratteristica comune a molti altri tesori della zona: la capacità di attirare vari tipi di turisti. 

Ed è proprio questa, in definitiva, la magia della Penisola Sorrentina.

Come a casa, anche in vacanza la colazione è fondamentale. A renderla speciale, una serie di elementi che ci si aspetta di trovare anche in una struttura ricettiva.

 

 

 

La colazione è il pasto più importante della giornata, quello che fornisce lo sprint iniziale con cui affrontare la quotidianità. Per questo motivo è importante che sia abbondante e nutriente, sia nella vita di tutti i giorni che in vacanza. Nel primo caso, una colazione equilibrata aiuta a rendere al massimo sia nello studio che nel lavoro. Nel secondo, invece, essa permette di evitare che i progetti di relax e divertimento vengano rovinati da continui brontolii dello stomaco. 

Insomma, sull’importanza di questo pasto non vi è dubbio alcuno. Piuttosto, qualche interrogativo potrebbe nascere quando soggiorniamo in una struttura ricettiva. In quel caso, potremmo essere indotti a domandarci se, nel complesso che ci ospita, possiamo contare su una colazione come quella a cui siamo abituati a casa nostra. Se anche in vacanza, tra un tuffo o un’escursione, possiamo iniziare la giornata al meglio, gustando una colazione con i fiocchi. 

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1. Menu dolce e salato

Per capirlo, bisogna prestare attenzione a vari elementi. Il primo di cui tener conto è la varietà della scelta. Il buffet a disposizione degli ospiti permette di soddisfare ogni palato? Perchè non bisogna dimenticare che c’è chi preferisce iniziare la giornata sgranocchiando qualcosa di dolce e chi invece desidera il salato con cui darsi la carica giusta. 

Ecco perché è apprezzabile una tavola imbandita con prodotti vari. Marmellate, creme spalmabili, biscotti, croissant, torte, fette biscottate per chi chiede una colazione zuccherosa; formaggi, insaccati vari, panini, uova, crackers e grissini per far venire l’acquolina in bocca agli amanti dei sapori sapidi.

Il tutto, però, senza trascurare l’offerta di bevande, che non può essere meno ricca. Acqua liscia e gassata, succhi di frutta, spremute, tè, caffè, ginseng, orzo, cappuccino, latte, sono elementi indispensabili per completare l’allestimento della tavola.

2. Attenzione ai regimi alimentari

Quanto appena detto potrebbe non bastare. O meglio, va bene che la tavola sia ricca, ma essa deve anche essere rispettosa di tutti. Eleganza e sensibilità impongono infatti a ogni gestore di ricordare che, tra gli ospiti della struttura, possono esserci persone che non vogliono o non possono assumere determinati alimenti. 

Ciò non per una sorta di snobismo, ma per ragioni di salute, di cultura, o perché si è deciso di abbracciare un determinato stile di vita. In ogni caso, si tratta di qualcosa meritevole del più profondo rispetto. Rispetto che si concretizza in una colazione adatta ai più svariati regimi alimentari, che pertanto preveda l’offerta di cibi privi, per esempio, di:

  • Lattosio;
  • Glutine;
  • Zuccheri.

A questi alimenti, è opportuno aggiungere alimenti di origine vegetale, indicati per chi intenda seguire una dieta vegetariana o vegana.  

3. Sostenibilità ambientale

Già dal primo pasto della giornata si può capire se una struttura è davvero ecofriendly. Un ospite che pretenda sostenibilità ambientale non è certo un piantagrane, bensì qualcuno che dimostra di nutrire profonda sensibilità nei confronti delle sorti del nostro pianeta. 

Per questo motivo, è importante che anche la colazione sia improntata ai criteri di rispetto ambientale. Parola d’ordine: zero sprechi. Il che significa sì garantire una vasta quantità di prodotti, ma commisurata al numero di ospiti presenti. In tal modo, si potranno evitare quegli sperperi alimentari che hanno effetti negativi sia dal punto di vista etico che ambientale. 

Ma non è tutto. Per potersi davvero definire ecosostenibile, una colazione deve essere anche plastic free. Materiali compostabili o riutilizzabili in cui servire cibi e bevande sono di gran lunga preferibili alla plastica, uno dei maggior elementi di stress per la Natura. 

Apprezzabile è anche un buffet imbandito con prodotti locali o a km 0, a basso impatto ambientale perché riducono le emissioni necessarie al trasporto delle merci.

4. Pulizia 

Altro elemento da tenere in considerazione è l’igiene, la cui carenza (o, nel peggiore dei casi, assenza) mortifica il gusto. Un ambiente pulito invoglia l’appetito e ci fa sentire come se fossimo a casa. 

Per tal motivo, è encomiabile la cura che il gestore pone nella pulizia delle stoviglie, della tavola, delle sedute, delle tovaglie e delle salviette. In questo senso, un sentito grazie va espresso allo staff delle strutture ricettive. Un gruppo di lavoratori che si prodigano per rendere eccellente la nostra esperienza, anche a tavola. 

Armati di spugnette e spray disinfettanti, essi ci accolgono in uno spazio pulito e profumato, nel quale è più che piacevole consumare il primo pasto della giornata. 

5. Anche l’occhio vuole la sua parte

Leccornie varie, adatte a diversi regimi alimentari, servite in ossequio alla sostenibilità ambientale e alle indispensabili norme igieniche. Sicuramente, già così la colazione è molto apprezzabile. Per renderla eccellente, occorre però l’elemento estetico. 

L’attenzione ai dettagli, che rende ogni esperienza speciale e per questo indimenticabile. Grazie alla giusta armonia tra luci e colori, a un arredo adeguato al contesto e alla raffinatezza di tovaglie e suppellettili, la colazione può essere arricchita dalla bellezza, capace di esaltare il sapore dei cibi.

E poi, perchè non approfittare della bella stagione? Se la struttura dispone di un giardino, gli ospiti potrebbero essere invitati a consumare il primo pasto della giornata all’aperto. Magari seduti intorno a un tavolo sistemato sotto a un pergolato, godendo dell’aria fresca e del contatto con la Natura.

Insomma, una colazione davvero speciale è quella che va oltre la mera esaltazione del palato.  

Dici Limoncello e pensi subito alla Penisola Sorrentina. Ma dov’è nato esattamente questo elisir apprezzato in tutto il mondo? Scopriamolo insieme.

 

 

 

 

 

Delizioso, lievemente zuccherino, ottimo anche come digestivo e con un deciso ma non invadente tocco alcolico. È il limoncello, liquore famoso in tutto il mondo e annoverato tra i prodotti alimentari tradizionali italiani. Pensi a questa bevanda e immediatamente ti balza alla mente il giallo, il colore del sole. Quella tinta che caratterizza e rende speciali le giornate sulla costa della Campania, zona da cui il limoncello ha iniziato un percorso che lo ha portato a essere apprezzato anche ben oltre i confini nazionali.

Una storia nebulosa

Individuare con esattezza il luogo in cui è nato questo liquore è un po’ difficile. Generalmente lo si associa alla Penisola Sorrentina, ma è una convinzione giusta? Arduo dirlo, dal momento che la storia di questa deliziosa bevanda non è ben tracciata. Amalfi, Sorrento e Capri si contendono la nascita del limoncello, con l’Isola Azzurra che può vantare un aneddoto risalente agli inizi del Novecento. Sembra infatti che fu proprio qui che – in quell’epoca – il liquore iniziò a farsi apprezzare. 

A quanto pare, ciò accadde per merito di un’albergatrice che era solita offrire ai suoi ospiti un sorso di limoncello, prodotto seguendo un’antica ricetta tramandata di generazione in generazione. Altri, invece, ritengono che tutto nacque molti secoli fa. Per alcuni, invece, il limoncello approdò sulla costa campana in concomitanza con la conquista araba; per altri ancora, esso fu una scoperta dei Romani, dediti alla coltivazione del limone in Penisola Sorrentina.

Ricetta

Se le origini sono avvolte dal mistero, lo stesso non può certo dirsi del processo di preparazione. La ricetta del limoncello è molto semplice. Così semplice che ci si può anche divertire a prepararlo in casa. Se vuoi provarci anche tu, allora sappi che hai bisogno di:

  • Limoni:
  • Alcool puro;
  • Acqua;
  • Zucchero.

Una volta puliti i limoni con acqua corrente, bisogna prelevarne la buccia (solo la parte gialla, non anche quella bianca) che verrà messa a macerare in alcol per almeno un mese. Trascorso questo periodo di tempo, si aggiungerà lo sciroppo di acqua e zucchero, per poi lasciar riposare il tutto per i successivi quaranta giorni. Infine, aiutandosi con un colino, si potrà versare il limoncello in una bottiglia e gustarlo con la famiglia e gli ospiti.

Dove comprarlo?

Preparare il limoncello in casa può essere divertente, ma credi che non faccia per te? Nessun problema, perché la Penisola Sorrentina offre numerosi punti vendita in cui potrai comprare una bottiglia di questo delizioso elisir, da assaporare a casa tua o da utilizzare come idea regalo per amici o parenti. 

Tra Sorrento e il suo territorio, avrai modo di scoprire tantissime botteghe in cui il limoncello farà bella mostra di sé, fra le tante altre prelibatezze della zona. Inoltre, potrai gustare o acquistare questo liquore anche in uno dei molti ristoranti della Penisola, dove un bicchierino di limoncello ti farà compagnia mentre ammiri il mare, magari dopo aver assaporato un gustoso piatto di spaghetti alla Nerano

Abbinamenti

Con il suo sapore piacevolmente acidulo, il limoncello è ottimo da bere a fine pasto. Anche, se non soprattutto, perché si rivela essere un buon digestivo. Eppure, questo liquore può essere apprezzato anche in altro modo. Ovviamente dipende dal gusto di ognuno, ma un buon bicchierino di limoncello può abbinarsi perfettamente con semifreddi, crostate o biscotti secchi. 

Senza poi dimenticare che, in molti casi, esso viene utilizzato per esaltare il sapore di una bella macedonia di frutta fresca. Quanto finora detto non deve però mettere in ombra un’altra possibilità. Quella di assaporare un sorso di limoncello anche fuori pasto, senza abbinarlo ad alcuna portata, ma soltanto per apprezzarne pienamente il gusto. 

Varianti

Fin qui si è parlato della versione classica, se così può dirsi. A essa, si affianca poi la crema al limoncello. Una variante che si ottiene aggiungendo panna e latte, ingredienti che rendono il liquore più morbido, adatto a chi vuole sorseggiare qualcosa che accarezzi delicatamente il palato. Un sapore più vellutato, quindi, sempre più spesso utilizzato come farcitura anche dai maestri pasticcieri.

E, in effetti, quello dell’industria dolciaria è un settore in cui il limoncello trova ampio utilizzo. Tra gli scaffali delle bontà enogastronomiche, sempre più spesso si trovano biscotti, babà e torte. Tutti prodotti che, sia nella versione artigianale che in quella industriale, sono contraddistinti dall’inconfondibile sapore del limoncello.

E non è finita qui. 


Per i più ghiottoni, può essere interessante sapere che anche il tiramisù, uno dei semifreddi più apprezzati d’Italia, può essere preparato con il limoncello in sostituzione del caffè. Infine, non va dimenticato che è possibile trovare questo liquore anche in gelateria, ove costituisce l’ingrediente base di un sorbetto gustoso, fresco e dal sapore agrumato.

Roba da acquolina in bocca, vero?

Villa Il Turro vanta tre secoli di storia. Un periodo di tempo in cui la sua eleganza, seppur talvolta compromessa, è rimasta integra fino a oggi.

 

 

 

Soggiornare presso Villa Il Turro significa assaporare una guest experience eccellente. Dal momento della prenotazione e fino a quello del check out, gli ospiti della struttura possono sperimentare molteplici attimi piacevoli, tutti accomunati da un’unica caratteristica: la raffinatezza. 

Una peculiarità che sembra sprigionarsi già dall’edificio, fin dal primo sguardo capace di entusiasmare anche lo sguardo più critico.

Stagliandosi tra il verde delle colline di Massa Lubrense, la villa spicca per maestosità e offre una chiara idea di signorilità. Una bellezza che attrae e incuriosisce, inducendo a chiedersi quali siano state le vicissitudini di uno stabile antico ma capace di adattarsi alla modernità, mantenendo inalterato tutto il proprio fascino.

Se anche tu vuoi conoscere il passato di Villa Il Turro, allora continua a leggere. Oltre alla storia di Massa Lubrense, potresti scoprire qualcosa di interessante su uno degli edifici più eleganti del suo territorio.

Le origini 

La storia di Villa Il Turro (“La torre”, in dialetto locale) prende avvio a metà del XVIII secolo, con la costruzione del corpo primitivo. In assenza di documenti ufficiali, la datazione è stata resa possibile  grazie al parere espresso da esperti, storici dell’architettura e studiosi del territorio, tutti concordi nel far risalire a quell’epoca la realizzazione dell’edificio. 

Inizialmente, il fabbricato era composto da:

  • Una cantina;
  • Un piano terreno, composto da due saloni;
  • Un primo piano, con tre camere e un bagno.

 

All’epoca, gli spazi interni erano caratterizzati dall’assenza di corridoi. Pertanto, tutte le stanze erano tra esse comunicanti, com’era prassi per le abitazioni di quei tempi.

La villa nel Novecento

Come ogni storia affascinante, anche quella di Villa Il Turro è contraddistinta da un pizzico di mistero. Non è infatti possibile stabilire con certezza chi vi abitasse negli anni immediatamente successivi all’ edificazione.

Si può però affermare con certezza che essa fu destinata a uso signorile. Tanto l’eleganza della costruzione, quanto la sua ubicazione (fuori dal contesto urbano) lasciano intuire che si trattasse di una dimora destinata a ospitare gli aristocratici del tempo.

Notizie più attendibili si hanno con riguardo al Novecento, epoca in cui la proprietà dello stabile è attribuibile a due fratelli che però, complice anche l’avanzare degli anni, riservarono scarsa attenzione all’immobile.

La rinascita negli anni ‘60

Ed è proprio a causa dell’assenza dei proprietari che la villa conosce il suo momento più cupo. In spregio ai propositi signorili che ne accompagnarono la costruzione, la villa viene occupata da una famiglia di contadini, che ne mortificano l’eleganza permettendo l’ingresso del bestiame nelle lussuose stanze del pianterreno.

A completare il quadro di sconfortante incuria, anche l’evidente stato di abbandono degli esterni. Intonaco del tutto cancellato, crepe nei muri e infissi deteriorati sono la triste cornice di un panorama desolante.  

E la torre, simbolo della villa, resa la brutta copia di se stessa da un crollo verticale a cui mai fu posto rimedio.

Eppure, nonostante la situazione di degrado, la villa venne notata da una giovane coppia napoletana. Era la primavera del 1966 quando marito e moglie, in gita a Massa Lubrense, si innamorano del Turro, sebbene fosse in condizioni pietose.

Il ritorno alla bellezza originaria

Ma si sa, l’amore è cieco. Permette di scorgere il bello anche laddove non sembra esserci. E così, portata a termine la compravendita, i nuovi proprietari danno vita a un piano di restauro finalizzato a rinvigorire i fasti del passato.

In due anni, e con l’apporto fondamentale di professionisti e tecnici della zona, Villa Il Turro si rifà il look, riconquistando eleganza e adattandosi ai tempi attuali. 

Spazi interni più funzionali, moderni impianti elettrici e di riscaldamento, unitamente all’utilizzo delle tecniche edilizie più avanzate, fanno da fondamento alla rinascita della villa.

Una vera e propria seconda vita, insomma, certificata anche dal restauro della torre e del pozzo per l’acqua piovana, ancor oggi presente nel cortile d’ingresso.

Villa Il Turro oggi

Per molti anni, lo stabile è stato il luogo in cui una famiglia partenopea – proprietaria dell’immobile – ha trascorso giornate di serenità e spensieratezza, spesso anche in compagnia di parenti e amici.

Oggi la villa non ha affatto perso la sua innata vocazione all’ospitalità, bensì l’ha ampliata. Merito di un giovane ingegnere napoletano, che da qualche anno ha abbandonato il caos della sua città d’origine, abbracciando quelli più blandi offerti da Massa Lubrense.

Qui, assecondando il suo spirito imprenditoriale, il professionista partenopeo ha dato avvio a una nuova attività, rendendola in breve tempo capace di distinguersi nel vasto panorama dell’accoglienza turistica.

Dal 2018 Villa Il Turro è una struttura accogliente e moderna, idonea per tutte le tipologie di vacanzieri, ma non solo.

Oltre a offrire un soggiorno turistico indimenticabile, la struttura mette infatti a disposizione i propri spazi anche per aperitivi, cene, matrimoni ed eventi celebrativi di ogni genere.

Esplora tutte le opportunità offerte da Villa Il Turro, un’oasi di eleganza e modernità nella quiete di Massa Lubrense.

 

 

 

 

A Villa Il Turro ospitalità, mentalità green e pet friendly sono in costante equilibrio. Ed è questo che rende speciale il soggiorno in struttura. 

 

 

 

 

 

A Villa Il Turro la parola d’ordine è accoglienza. Quale che sia la durata del tuo soggiorno, la volontà dello staff è quella di regalarti una guest experience di alto livello, ispirata ai criteri della migliore ospitalità ma non solo.

Perché se è vero che è sempre percepibile la disponibilità a far sentire ogni ospite a casa propria, è altrettanto vero che a Villa Il Turro è possibile apprezzare ulteriori particolari, sia grandi che piccoli, capaci di trasformare la vacanza in una coccola continua, piacevole e rilassante.

Sei intenzionato a conoscere nel dettaglio cosa può offrirti la struttura?

Continua a leggere e lo scoprirai.

La nascita del progetto

Per comprendere a fondo la mission della struttura, è opportuno fare un breve salto nel tempo. Più precisamente, bisogna tornare al 2018, anno in cui Villa Il Turro entra nel vasto e articolato panorama delle strutture ricettive presenti in Penisola Sorrentina.

L’approdo si deve a un giovane ingegnere napoletano, che in quell’anno decide di trasferirsi a Massa Lubrense e di dar vita a questo progetto. Da dimora storica, l’edificio viene trasformato in luogo di accoglimento con un obiettivo chiaro fin da subito: regalare agli ospiti la possibilità di staccare la spina, così da vivere nel migliore dei modi la tanto sospirata vacanza.

Le camere

Un obiettivo che, come già detto, a Villa Il Turro viene perseguito in vari modi. Se l’attenzione dello staff è apprezzabile fin dal momento dell’arrivo, non meno entusiasmanti sono gli spazi destinati agli ospiti. 

Sviluppato su due livelli, l’edificio è suddiviso in sei camere.

Al piano terra, gli alloggi disponibili sono:

  • Procida: una camera di 23 mq, arredata secondo lo stile locale e dotata di bagno interno;
  • Ischia: stessa metratura della precedente, è destinata a uso matrimoniale. Anch’essa dotata di bagno privato, di cui si apprezzano le ceramiche di Vietri;
  • Capri: un po’ più grande delle altre (misura 28 mq), si distingue per la presenza di un antico camino in pietra.

Altre tre camere sono situate al livello superiore, ove è possibile scegliere tra:

  • Amalfi: anch’essa di 23 mq, presenta una sistemazione con letto matrimoniale o due singoli. Camera molto luminosa, dalla quale è possibile ammirare il panorama collinare di Massa Lubrense;
  • Positano: è la matrimoniale del primo piano. Anch’essa luminosa, è dotata di ogni comfort. Il bagno privato è esterno ed è dotato di servizi igienici completi;
  • Suite Napoli: ben 56 sono i metri quadrati offerti a chi voglia regalarsi un alloggio da sogno. Oltre alla camera da letto, gli ospiti potranno godere di una sala lettura e di un ampio bagno, fornito sia di doccia che di vasca idromassaggio.

Inoltre, in tutte le stanze gli ospiti troveranno ad attenderli un kit di benvenuto. Senza dimenticare poi che ogni alloggio è dotato di wifi, minibar e accesso a Netflix.

Ma non è finita qui. Continua a leggere e scopri cos’altro puoi trovare a Villa Il Turro.

Gli spazi comuni

Il comfort è dunque assicurato nelle camere private, ma non solo. Gli ospiti potranno apprezzare l’accoglienza anche degli spazi comuni, disponibili sia esternamente che internamente alla villa.

Come nel cortile, dove uno spazio pergolato permette di consumare un pasto o anche solo di rilassarsi per qualche minuto, al riparo dai raggi solari. 

O nel giardino, ove alcuni lettini, sistemati all’ombra degli alberi, sono troppo allettanti per non schiacciarci su un pisolino.

Non da meno sono le comodità offerte dagli spazi interni. Al piano terra, gli ospiti hanno la possibilità di consumare un’eccellente colazione continentale nell’area breakfast.

Al secondo livello è invece consentito l’accesso a un grande e luminoso soggiorno, in cui ci si potrà rilassare su ampi e comodi divani.

Posizione

Tra le note positive di Villa Il Turno, va annoverata anche la sua ubicazione. Seppur immersa nel verde delle colline massesi, il complesso sorge in una posizione strategica, ben collegata con vari porti circostanti (come, per esempio, quelli di Sorrento, Capri, Positano e Amalfi). 

Inoltre, da qui sono facilmente raggiungibili alcune delle principali mete turistiche della zona, quali la Baia di Ieranto, il Monte San Costanzo, la Cala di Mitigliano.

Una collocazione eccellente alla quale si può giungere senza stress eccessivo, sia con mezzi pubblici che privati. E per chi voglia decidere di arrivare con la propria auto, si segnala che è in loco è disponibile un parcheggio gratuito, in cui si potrà lasciare la propria vettura per tutta la durata del soggiorno.

Soggiornare, ma non solo

La vocazione all’accoglienza di Villa Il Turro non si esaurisce nel solo servizio di pernottamento e colazione. La struttura è altresì disponibile per feste, matrimoni ed eventi di vario genere. 

Tra questi ultimi, sono da segnalare gli aperitivi al tramonto, che si fanno apprezzare per il contesto in cui sono svolti e per la squisitezza delle prelibatezze locali.

Inoltre, il management si dedica anche a soddisfare le aspettative di chi vuole vivere un’esperienza di benessere psicofisico. Ed è proprio per questa ragione che la Direzione intende organizzare corsi di yoga a beneficio di un pubblico che voglia aprire i chakra in uno spazio rilassante, incorniciato tra colline e mare.

 

 Una struttura pet friendly e green

Come ogni guest experience che si rispetti, anche quella sperimentabile a Villa Il Turro cura tutti gli aspetti della nostra quotidianità.

A partire da quelli fondamentali, come l’attenzione riservata agli animali.

La struttura mostra infatti una cura particolare verso i nostri amici a quattro zampe, ai quali viene dato il benvenuto in villa fornendo ciotole di acqua e cibo e una coperta.

Medesima cura viene riservata alla Natura, certificata da un atteggiamento green tanto importante quanto necessario. In tale ottica si innestano le politiche del management, che ha scelto di ridurre al minimo la plastica presente nel food packaging e di provvedere al cambio biancheria ogni tre giorni (fatta salva la possibilità di sostituzioni supplementari a pagamento).

Insomma, relax e svago sì, ma con un occhio di riguardo alla Natura e ai nostri amici animali. Perché a Villa Il Turro l’accoglienza è un concetto di ampio respiro.