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È impossibile tornare a mani vuote dalla Penisola Sorrentina. Dall’arte alla gastronomia, sono tanti i souvenir che puoi portare a casa. Ecco qualche suggerimento utile. 

 

 

Quando una vacanza giunge a conclusione, non resta altro che fare i bagagli e custodire nella mente quanto di bello si è vissuto in quei giorni. Se il primo è un compito seccante ma attuabile con una certa dose di praticità, il secondo richiede invece un piccolo aiutino. Ciò perché i momenti di allegria e spensieratezza vissuti nel nostro periodo di relax hanno la brutta abitudine di sbiadirsi con il passare del tempo. Ecco allora che, per ridare vivacità a quelle piacevoli memorie, occorre qualcosa che ne rievochi – seppur parzialmente – la piacevolezza: i souvenir

Oggetti del tipo più disparato, destinati a qualsivoglia impiego, essi riescono nel delicato compito di farci sorridere al ricordo della nostra vacanza, in particolare quando essa è ormai finita da un pezzo. Vari sia per prezzo che per raffinatezza, i souvenir rendono un po’ meno triste il ritorno alla vita di tutti i giorni che, specie quando si lascia un luogo incantevole come la Penisola Sorrentina, può essere davvero traumatico. 

Vuoi provare anche tu ad alleviare lo stress da rientro? Allora scopri i souvenir che puoi trovare a Sorrento e nel suo territorio.

1. Intarsio

L’intarsio ligneo simboleggia una produzione artigianale che a Sorrento vanta secoli di storia. Una storia talmente affascinante da aver meritato di essere celebrata nel Museo Bottega della Tarsia Lignea e che si arricchisce ancora oggi di capolavori apprezzati in tutto il mondo. Tra tavolini, cornici, scatole multiuso, portagioie e immagini sacre, potrai scegliere il tuo souvenir preferito al prezzo che ritieni maggiormente conveniente. 

Non importa quanto spenderai, perché di sicuro porterai a casa un oggetto di eccellente manifattura, che catturerà l’attenzione dei tuoi ospiti e contribuirà ad arricchire l’arredamento di casa tua. Dove comprare una produzione simile? Hai solo l’imbarazzo della scelta. Un pomeriggio a spasso per il centro di Sorrento ti svelerà le numerose botteghe artigiane in cui potrai ammirare tantissimi capolavori e acquistare quello che più ti piace. 

2. Ceramiche

Sarà la bellezza del posto a ispirare l’animo degli artisti, sarà il clima mite che stimola la creatività, fatto sta che la Penisola Sorrentina è una terra a forte vocazione artigianale. Non soltanto nella forma dell’intarsio, ma anche in quella della ceramica. Tanto a Sorrento quanto nei suoi dintorni, potrai infatti scoprire numerose botteghe di maestri ceramisti e rimanere a bocca aperta di fronte alla bellezza a cui essi sanno dar vita. Dalle calamite alle brocche, dalle targhe ai vassoi, passando per bicchieri, targhe decorative e tazzine;  potrai trovare le più disparate suppellettili da portare a casa e utilizzare a tuo piacimento. 

Immagina per un attimo questa scena: è un mattino d’inverno, freddo e piovoso. L’estate è passata da un pezzo e la prossima è ancora lontana. Ti appresti a sorseggiare il caffè dalla tua tazzina in ceramica sorrentina, che ti evoca il ricordo di giornate piene di sole, al cui solo pensarci ti viene da sorridere.

Sembra un modo piacevole per affrontare una giornata uggiosa, non trovi? 

3. Sandali

E come non parlare dei sandali sorrentini? Realizzati in ossequio ai criteri di raffinatezza, eleganza e stile, essi non hanno alcunché da invidiare a quelli capresi. Anche in questo caso, siamo al cospetto di una forma d’arte, che dà vita a calzature testimoni della bontà del Made in Italy. Una qualità apprezzata in tutto il mondo e che prende vita a Sorrento, ove tanti artisti sono pronti ad aprire le porte dei propri atelier per accogliere la clientela e soddisfarne ogni desiderio. 

Se intendi portare a casa un bel paio di sandali sorrentini, sappi che potrai scegliere tra due tipologie. Quelli confezionati, che troverai esposti in bella maniera sugli scaffali, fra i quali potrai aggirarti per individuare la scarpa più in linea con il tuo gusto. Nell’altra, quelli su misura. Un segmento riservato a chi non vuol badare a spese e cerca una calzatura esclusiva. In questo secondo caso, avrai modo di sbizzarrirti a scegliere i materiali, i colori e il design, con cui – grazie ai consigli di esperti artigiani – potrai calzare una scarpa elegante e al contempo comoda.

4. Prodotti gastronomici

L’arte affascina e dà vita a capolavori, ma c’è chi preferisce altro. Rispettabile, pertanto, è anche la scelta di chi intende un souvenir non come qualcosa per abbellire casa o per esaltare l’outfit, bensì come qualcosa da mettere sotto i denti. Una scelta che potrebbe apparire prosaica, ma che in realtà è condivisa da un’ampia e stimabile platea di ghiottoni, che in Penisola Sorrentina trovano un vero e proprio paradiso. 

E se è impossibile portare a casa un bel piatto di spaghetti alla Nerano, molto più fattibile è mettere in valigia qualche prelibatezza locale. Marmellate bio, biscotti, taralli, limoni, ma anche le gustosissime sfogliatelle di Santa Rosa. Senza poi dimenticare la produzione di pregiati oli evo, con cui potrai condire le tue pietanze casalinghe, riassaporando così i profumi e gli aromi della Penisola.

5. Limoncello

L’elenco delle prelibatezze sorrentine non potrebbe dirsi completo senza  un accenno al limoncello. Un liquore conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, frutto di un processo di macerazione in alcol etilico delle bucce dei limoni di Sorrento, la cui eccellenza è certificata dal marchio IGP.

Visitando la Penisola, potrai trovare numerosi punti vendita in cui acquistare del limoncello. Ti divertirai a visitare queste botteghe caratteristiche, ove potrai scegliere la bottiglia più carina, da regalare alle persone care o da tenere in casa e stappare all’occorrenza. Magari versandone il contenuto in un bicchierino di ceramica. 

Un gesto che ti ricorderà una vacanza splendida e che ti regalerà un sorriso, seppur di breve durata. C’è infatti da assaporare un sorso di ottimo limoncello; le labbra potranno tornare a distendersi subito dopo.  

Dici Limoncello e pensi subito alla Penisola Sorrentina. Ma dov’è nato esattamente questo elisir apprezzato in tutto il mondo? Scopriamolo insieme.

 

 

 

 

 

Delizioso, lievemente zuccherino, ottimo anche come digestivo e con un deciso ma non invadente tocco alcolico. È il limoncello, liquore famoso in tutto il mondo e annoverato tra i prodotti alimentari tradizionali italiani. Pensi a questa bevanda e immediatamente ti balza alla mente il giallo, il colore del sole. Quella tinta che caratterizza e rende speciali le giornate sulla costa della Campania, zona da cui il limoncello ha iniziato un percorso che lo ha portato a essere apprezzato anche ben oltre i confini nazionali.

Una storia nebulosa

Individuare con esattezza il luogo in cui è nato questo liquore è un po’ difficile. Generalmente lo si associa alla Penisola Sorrentina, ma è una convinzione giusta? Arduo dirlo, dal momento che la storia di questa deliziosa bevanda non è ben tracciata. Amalfi, Sorrento e Capri si contendono la nascita del limoncello, con l’Isola Azzurra che può vantare un aneddoto risalente agli inizi del Novecento. Sembra infatti che fu proprio qui che – in quell’epoca – il liquore iniziò a farsi apprezzare. 

A quanto pare, ciò accadde per merito di un’albergatrice che era solita offrire ai suoi ospiti un sorso di limoncello, prodotto seguendo un’antica ricetta tramandata di generazione in generazione. Altri, invece, ritengono che tutto nacque molti secoli fa. Per alcuni, invece, il limoncello approdò sulla costa campana in concomitanza con la conquista araba; per altri ancora, esso fu una scoperta dei Romani, dediti alla coltivazione del limone in Penisola Sorrentina.

Ricetta

Se le origini sono avvolte dal mistero, lo stesso non può certo dirsi del processo di preparazione. La ricetta del limoncello è molto semplice. Così semplice che ci si può anche divertire a prepararlo in casa. Se vuoi provarci anche tu, allora sappi che hai bisogno di:

  • Limoni:
  • Alcool puro;
  • Acqua;
  • Zucchero.

Una volta puliti i limoni con acqua corrente, bisogna prelevarne la buccia (solo la parte gialla, non anche quella bianca) che verrà messa a macerare in alcol per almeno un mese. Trascorso questo periodo di tempo, si aggiungerà lo sciroppo di acqua e zucchero, per poi lasciar riposare il tutto per i successivi quaranta giorni. Infine, aiutandosi con un colino, si potrà versare il limoncello in una bottiglia e gustarlo con la famiglia e gli ospiti.

Dove comprarlo?

Preparare il limoncello in casa può essere divertente, ma credi che non faccia per te? Nessun problema, perché la Penisola Sorrentina offre numerosi punti vendita in cui potrai comprare una bottiglia di questo delizioso elisir, da assaporare a casa tua o da utilizzare come idea regalo per amici o parenti. 

Tra Sorrento e il suo territorio, avrai modo di scoprire tantissime botteghe in cui il limoncello farà bella mostra di sé, fra le tante altre prelibatezze della zona. Inoltre, potrai gustare o acquistare questo liquore anche in uno dei molti ristoranti della Penisola, dove un bicchierino di limoncello ti farà compagnia mentre ammiri il mare, magari dopo aver assaporato un gustoso piatto di spaghetti alla Nerano

Abbinamenti

Con il suo sapore piacevolmente acidulo, il limoncello è ottimo da bere a fine pasto. Anche, se non soprattutto, perché si rivela essere un buon digestivo. Eppure, questo liquore può essere apprezzato anche in altro modo. Ovviamente dipende dal gusto di ognuno, ma un buon bicchierino di limoncello può abbinarsi perfettamente con semifreddi, crostate o biscotti secchi. 

Senza poi dimenticare che, in molti casi, esso viene utilizzato per esaltare il sapore di una bella macedonia di frutta fresca. Quanto finora detto non deve però mettere in ombra un’altra possibilità. Quella di assaporare un sorso di limoncello anche fuori pasto, senza abbinarlo ad alcuna portata, ma soltanto per apprezzarne pienamente il gusto. 

Varianti

Fin qui si è parlato della versione classica, se così può dirsi. A essa, si affianca poi la crema al limoncello. Una variante che si ottiene aggiungendo panna e latte, ingredienti che rendono il liquore più morbido, adatto a chi vuole sorseggiare qualcosa che accarezzi delicatamente il palato. Un sapore più vellutato, quindi, sempre più spesso utilizzato come farcitura anche dai maestri pasticcieri.

E, in effetti, quello dell’industria dolciaria è un settore in cui il limoncello trova ampio utilizzo. Tra gli scaffali delle bontà enogastronomiche, sempre più spesso si trovano biscotti, babà e torte. Tutti prodotti che, sia nella versione artigianale che in quella industriale, sono contraddistinti dall’inconfondibile sapore del limoncello.

E non è finita qui. 


Per i più ghiottoni, può essere interessante sapere che anche il tiramisù, uno dei semifreddi più apprezzati d’Italia, può essere preparato con il limoncello in sostituzione del caffè. Infine, non va dimenticato che è possibile trovare questo liquore anche in gelateria, ove costituisce l’ingrediente base di un sorbetto gustoso, fresco e dal sapore agrumato.

Roba da acquolina in bocca, vero?

Giallo, succoso e dalla forma caratteristica. È il limone di Sorrento, un’eccellenza dai molteplici utilizzi, apprezzata a livello mondiale.

 

 

In Campania c’è una terra meravigliosa, in grado anche di donare eccellenze. Parliamo della Penisola Sorrentina e dei suoi limoni tipici. Un binomio noto a tutti, nonché un’associazione di idee che sorge spontanea quando si fa cenno a questa zona e ai tesori che custodisce. Tesori non solo paesaggistici, come il Vallone dei Mulini o l’arcipelago de Li Galli, ma anche agroalimentari come il limone, per l’appunto. Prodotto IGP conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Cenni storici

La qualifica IGP e la rinomanza internazionale non sono certo caratteristiche che si acquisiscono dall’oggi al domani. Esse vengono conseguite al compimento di un percorso netto e preciso, scandito dal ritmo dell’eccellenza. Percorso che hanno compiuto anche i limoni di Sorrento, la cui storia sembra affondare le sue radici in epoca romana.

Tale affermazione, seppur non corroborata da documenti ufficiali, trova riscontro nei dipinti e nei mosaici rinvenuti nei parchi archeologici di Pompei e di Ercolano. In molte delle opere di quell’epoca è infatti possibile notare la presenza di frutti di colore giallo e dalla forma oblunga.

Al di là dei riscontri artistici, è possibile affermare con assoluta certezza che la coltivazione di questi agrumi prese avvio intorno al 1500, grazie al lavoro svolto dai Gesuiti presenti nel territorio di Sorrento. Testimonianze documentali successive lasciano intuire che, a partire dal 1800, tale prodotto agricolo era già così apprezzato da affermarsi finanche sui mercati internazionali.

Coltivazione

Ancora oggi l’agrume sorrentino spicca tra le eccellenze agricole campane, facendosi apprezzare anche oltre i confini italiani. Insomma, passano i secoli ma non viene meno l’apprezzamento del pubblico. Ciò grazie anche a una coltivazione che, pur innovandosi, resta fedele alla tradizione, garantendo così il mantenimento degli standard qualitativi caratterizzanti questo frutto giallo e succoso.

Del tutto peculiare alla coltivazione è il “Pergolato sorrentino”, attuato mediante l’utilizzo delle cosiddette “pagliarelle”. In sostanza, gli arbusti vengono coperti da una sorta di tetto costituito da stuoie in paglia, che proteggono dagli agenti atmosferici, ritardando la maturazione dei limoni e consentendo così di immettere sul mercato prodotti sempre freschi durante tutto l’anno.

Caratteristiche

Dunque, ognuno di noi, in ogni momento dell’anno, può trovare sugli scaffali ortofrutticoli questo prodotto d’eccellenza. Occhio, però, che si tratti davvero del limone di Sorrento. Al di là delle fondamentali e veritiere etichettature che ne sanciscono la provenienza, questo frutto è riconoscibile dalle seguenti caratteristiche:

  • Forma ellittica;
  • Colore giallo paglierino;
  • Peso all’incirca non inferiore a 85 grammi.

Alle peculiarità esterne, visibili a occhio nudo, si aggiungono quelle apprezzabili a una più attenta analisi. Una buccia spessa e ricca di oli essenziali, unitamente a un gusto decisamente acido e a un succo abbondante, non lasciano spazio a dubbi circa la provenienza dei limoni presenti sulla tua tavola.

Dove si produce?

L’indicazione geografica protetta non è un attributo dato a caso. Essa certifica la provenienza di un prodotto da un certo territorio geografico. Nel caso degli agrumi qui trattati, la dicitura IGP fa riferimento alla Penisola Sorrentina. In particolare, alle piantagioni di limoni presenti nei comuni di:

  • Sorrento;
  • Meta di Sorrento;
  • Piano di Sorrento;
  • Massa Lubrense;
  • Sant’Agnello;
  • Vico Equense.

Alla lista, vanno aggiunte le coltivazioni presenti a Capri e Anacapri. Un insieme di territori accomunati da temperature miti, terreni vulcanici e venti moderati, che rappresentano le condizioni ideali per favorire lo sviluppo di questi tesori della terra.

I limoni in cucina, ma non solo

Pensi a questo frutto e, quasi inconsapevolmente, ti viene in mente il limoncello. Probabilmente il liquore italiano più conosciuto al mondo, ottimo sia come digestivo che come accompagnamento a un buon dessert. Eppure, l’utilizzo del limone va oltre la produzione di questo squisito elisir. L’agrume in questione viene infatti spesso impiegato per guarnire o caratterizzare numerose pietanze, dall’antipasto al dolce.

Inoltre, il limone di Sorrento è capace anche di altro, non solo di allietare le nostre papille gustative. Ricco di flavonoidi e di vitamina C, dall’inconfondibile profumo deciso ma piacevole, questo frutto è utilizzato anche dall’industria cosmetica per la produzione di creme, lozioni e quant’altro sia indispensabile per la cura della nostra pelle.

Insomma, dalla cucina alla beauty routine, è il giallo dei limoni di Sorrento a farla da padrone.