Tra leggenda e realtà, il passato de Li Galli è affascinante. Al pari del suo presente, fatto di ricercatezza ed esclusività.

 

 

L’arcipelago de Li Galli desta sempre interesse. Che lo si ammiri dall’alto, magari nel corso di un’escursione sul Monte San Costanzo, o che lo si noti ergersi all’orizzonte mentre si fa rotta verso la Baia di Ieranto, questo tris di isole suscita curiosità in chiunque. 

Sarà per la sua forma particolare, per la sua storia intrisa di mitologia, o per la sua capacità di calamitare il jet set internazionale, fatto sta che esso esercita un fascino indiscutibile.

Vuoi conoscere meglio questo arcipelago, magari facendo un tuffo tra mito e realtà? 

Allora dai inizio alla lettura. Ne varrà la pena.

Posizione e composizione

Situato al largo della Penisola Sorrentina, Li Galli è uno dei luoghi più suggestivi nel panorama marino della Campania.

Esso è composto da tre isole, che sono:

  1. Il Gallo Lungo: che si distingue non soltanto per essere la più grande, ma anche per la sua forma, che ricorda quella di un delfino; 
  2. La Rotonda: un gioiellino di piccole dimensioni, quasi interamente ricoperto da macchia mediterranea; 
  3. L’Isola dei Briganti: così chiamata perché, secondo la leggenda, un tempo era un covo di pirati.

Infine, va specificato che Li Galli fa parte del territorio di Positano e rientra nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.

Origine del nome

Per capire come mai l’arcipelago abbia questo nome, è opportuno sapere che esso è noto anche come “Arcipelago delle Sirene” o “Sirenuse”.

Nell’antica Grecia, le Sirene erano rappresentate diversamente da come insegna il nostro immaginario collettivo: esseri sì per metà donne, ma per l’altra metà uccelli anziché pesci. Sirene come galli, insomma.

Fatta questa premessa, va poi detto che – secondo la mitologia – sull’arcipelago vivevano tre sirene: Partenope, Leucosia e Ligea.

Ecco quindi l’origine del nome, che ancora oggi designa questo complesso di isole.

Interessante, vero? Continua a leggere e scoprirai altre curiosità.

Storia 

Dall’inizio dello scorso secolo, Li Galli è una proprietà privata. Dapprima l’arcipelago fu acquistato da Leonide Massine, famoso coreografo statunitense di origini russe, che qui (più precisamente sul Gallo Lungo) fece costruire la sua villa. 

Progettato dal celeberrimo Le Corbusier, l’edificio si erge ancora oggi in tutto il suo splendore.

Alla morte di Massine, Li Galli divenne dimora di un altro notissimo danzatore: Rudolf Nureyev. Toccante quel che si racconta a proposito del ballerino russo naturalizzato austriaco, e del suo intenso legame con questo luogo.

Forse già consapevole del fatto che le sue precarie condizioni di salute non gli avrebbero più consentito di tornare, Nureyev  salutò il Gallo Lungo baciandone gli scogli.

Era il settembre del 1992. Quattro mesi dopo, il mondo della danza avrebbe pianto uno dei suoi artisti più rappresentativi.

 

Li Galli oggi

Attualmente, il complesso di isole appartiene a un imprenditore campano, che l’ha trasformato in una delle mete più gradite dal jet set internazionale. 

Negli anni, Li Galli ha ospitato celebrità del calibro di Sofia Loren, Roberto Rossellini e Hillary Clinton, soltanto per citarne alcune.

Dunque, a poca distanza da Capri sorge un’ altra perla preziosa, l’approdo ideale per chi può permettersi una vacanza a dir poco esclusiva.

E in effetti, non si può parlar d’altro che di esclusività, dando un’occhiata al listino dei prezzi. 130 mila euro a settimana, che diventano 100 mila in bassa stagione, è quel che dovrai sborsare per regalarti un soggiorno da favola, degno di una testa coronata.

Sei rimasto a bocca aperta? È comprensibile, ma non ti scoraggiare.

Continua a leggere e capirai perché.

Soluzione low cost

Li Galli è e resta una proprietà privata. Pertanto, non si può mettere piede a terra a meno che non si sia invitati o non si disponga di un patrimonio pari a quello di zio Paperone.

Questo, però, non impedisce di ammirare (seppur soltanto dal mare) la bellezza dell’arcipelago, che tanto ha incantato dapprima Massine e poi Nureyev.

Come? Grazie agli operatori autorizzati alla navigazione nelle acque del parco marino di cui fa parte Li Galli.

I prezzi non sono eccessivi, pertanto accessibili anche a chi non ha il portafoglio a fisarmonica. 

Prenotando un tour in barca, apprezzerai più da vicino questo piccolo angolo di paradiso, che immortalerai in mille foto e in altrettanti video.

Una volta che avrai postato sui social queste bellezze, non vedrai l’ora di goderle in prima persona, poco ma sicuro.

La bellezza ipnotica del mare ti indurrà a mettere da parte lo smartphone e a tuffarti nelle incantevoli acque che lambiscono le coste de Li Galli, provando un’emozione incredibile senza neppure finire sul lastrico. 

Sei alla ricerca di un alloggio in prossimità de Li Galli? Visita Villa Il Turro e scegli la camera che preferisci. 

Stai programmando la tua vacanza in Penisola Sorrentina e cerchi spiagge suggestive? Ecco qualche consiglio per te.

 

 

Difficile affermare con certezza che sia soltanto il suo meraviglioso mare a rendere la Penisola Sorrentina famosa in tutto il mondo. Troppo vario è il turismo che ogni anno si riversa in questa zona, per supporre che esso sia composto esclusivamente dagli amanti dei tuffi e della tintarella. 

Allo stesso modo, è però impossibile negare che le acque cristalline di questo tratto di costa campana contribuiscano al fascino di Sorrento e dintorni.

Da queste parti, le spiagge che meritano di essere esplorate sono così tante che sarebbe impossibile elencarle tutte. Più opportuno è dunque limitarsi a suggerirne alcune, specie a chi ha a disposizione soltanto e vuole riempirli di momenti indimenticabili.

Ti interessa scoprire cinque tra le più belle spiagge della Penisola Sorrentina? 

Tuffati nella lettura di questo articolo e le conoscerai.

Giardino Romantico

Noto anche come Baia delle Sirene, questo lido naturale si trova nel territorio di Massa Lubrense. La spiaggia è composta prevalentemente da ciottoli e offre la possibilità di immergersi in un tratto di mare trasparente, quindi decisamente allettante. 

Per raggiungere questo luogo incantevole, bisogna seguire il percorso (lungo circa 2 km), che si snoda da Marciano (frazione di Massa Lubrense). Lungo il tragitto, si può ammirare un panorama mozzafiato, che fa da antipasto a ciò che ti aspetta una volta raggiunta la meta. 

Incastonato tra Punta San Lorenzo e la Cala di Mitigliano e situato di fronte a Punta Campanella, il Giardino Romantico offre la possibilità di un’immersione totale nella natura. 

La spiaggia è infatti circondata da circa 30 ettari di macchia mediterranea. Perciò, se oltre alle nuotate ami anche passeggiare nel verde, non lasciarti sfuggire l’occasione di visitare questa splendida insenatura.

Marina del Cantone

Situata tra la Baia di Ieranto e Recommone, questa è una delle spiagge più ampie della Penisola Sorrentina. Dotata non soltanto di stabilimenti balneari ma anche di tratti di arenile libero, Marina del Cantone offre una distesa di ciottoli che conducono a un’acqua meravigliosamente limpida, a cui ti sarà impossibile resistere.

Lontana dai circuiti della movida, dotata di ogni comfort e facilmente raggiungibile, Marina del Cantone è da tenere in considerazione sia per chi sogna una fuga romantica che per chi desidera qualche giorno di relax con i propri cari.


Arrivare a questa spiaggia è facilissimo. Basta giungere a Nerano (frazione di Massa Lubrense) e da lì seguire le indicazioni. Potrai muoverti sia con i mezzi pubblici (linea SITA, da Sorrento), sia con il tuo veicolo, per il quale ti sarà agevole trovare parcheggio  nelle strisce blu o in una rimessa a pagamento.

Oltre ad amare il mare sei anche un buongustaio? Allora sappi che a Marina del Cantone potrai gustare i famosi spaghetti alla Nerano, magari assaporandoli comodamente seduto sulla terrazza di uno dei tanti ristoranti presenti in zona. 

Cala di Mitigliano

Acque trasparenti e panorama suggestivo sono i tratti distintivi anche della Cala di Mitigliano, che però forse non è adatta a tutti. Contrariamente alla Marina del Cantone, questa piccola spiaggia ciottolosa, inserita in una baia di ampie dimensioni, poco si presta a chi non vuole rinunciare alle comodità. 

Il percorso per raggiungere la spiaggia è a dir poco difficoltoso, trattandosi di un sentiero sterrato (raggiungibile da Termini) immerso nel verde. Poco cambia se si sceglie il tragitto via mare. L’assenza di attracchi rende impossibile l’approdo, per cui o si mette in conto una bella nuotata, oppure ci si fa trasportare da un gommone di piccole dimensioni, in quanto tale capace di raggiungere la riva.

Per quanto possa apparire avventurosa, un’escursione alla Cala di Mitigliano è però da non escludere a priori. Qui ci si potrà immergersi in un mare limpido e godere di un paesaggio meraviglioso, con Capri così vicina che ti sembrerà quasi di poterla toccare. 

Da segnalare anche la presenza della Grotta di Mitigliano (o della Corvina), un paradiso per gli amanti delle esplorazioni subacquee.

Tordigliano

Riguardo Tordigliano, c’è da fare innanzitutto un chiarimento. Pur rientrando nel territorio di Vico Equense, questa piccola baia affaccia sul golfo di Salerno, non molto distante da Positano.

Charito ciò, va poi detto che Tordigliano è un’altra spiaggia da tenere in considerazione per chi vuole aggiungere un pizzico di avventura alla propria vacanza. 

Anche in questo caso, è il sentiero a rendere sconsigliabile la meta agli amanti del comfort. Il percorso, che inizia all’incirca all’altezza del km 8 della Statale Amalfitana n.163, è infatti impervio e costellato da fitta vegetazione.

Non da meno le spiagge (che sono due, una minore e l’altra di più ampie dimensioni), sprovviste delle comodità che si possono invece trovare a Marina del Cantone.

Insomma, se hai voglia di una vacanza selvaggia, Tordigliano è quel che fa per te. Qui potrai non soltanto godere di un mare limpido, ma anche di un panorama suggestivo. Da un lato, le pareti rocciose a strapiombo sul mare. Dall’altro, Punta Campanella e l’arcipelago de Li Galli.

Ieranto

L’elenco di spiagge “wild” non potrebbe dirsi completo senza nominare quella di Ieranto. Di piccole dimensioni, eppure fenomenale per quanto può offrire a chi desideri un tuffo in tutta tranquillità, anche a costo di rinunciare agli agi di un lido attrezzato.

Per raggiungere questo piccolo angolo di paradiso, occorre inoltrarsi lungo un sentiero – lo stesso che conduce a Mont’Alto e Punta Penna – e seguire le indicazioni che guideranno verso il mare.

Come già detto, si tratta di una spiaggia allo stato naturale, per cui è consigliabile dotarsi di cibo e acqua a sufficienza, e magari anche di occhiali da sole e crema solare. Perché quella a Ieranto deve essere ricordata come un’escursione piacevole, non certo come un incubo.

Vuoi alloggiare nei pressi di una di queste spiagge? Visita Villa Il Turro, dove troverai la soluzione più adatta alle tue esigenze. 

 

 

Sorrento e il suo territorio non hanno soltanto una vocazione esclusivamente balneare. Lo dimostra Monte San Costanzo, una meta molto ambita da chi fa trekking.

 

 

 

 

Sarebbe riduttivo pensare che la Penisola Sorrentina attragga soltanto il turismo balneare. Certo, è innegabile che questo territorio custodisca numerosi borghi marini da sogno, ideali per chi è alla ricerca di acque limpide, baie incantevoli e spiagge accoglienti. Eppure, la zona è così ricca di bellezze naturali che può soddisfare qualsiasi esigenza turistica. Perfino chi ai tuffi e alla tintarella preferisce le escursioni in terrestri, qui potrà godere della sua vacanza ideale. 

A realizzare questo desiderio non ci pensano soltanto Punta Campanella e la Baia di Ieranto. A queste, si aggiunge Monte San Costanzo, altra meta da non trascurare per chi predilige le passeggiate nella natura. 

Dunque, è tempo di scrollarsi di dosso l’idea che da queste parti soltanto gli amanti del mare possano trovarsi a proprio agio, e di scoprire angoli adatti a chi ama le passeggiate in montagna.Sei pronto a ricrederti? Allora dai inizio alla lettura. 

Dove si trova

Monte San Costanzo, che si erge a 495 metri sul livello del mare, spicca nel panorama di Massa Lubrense, di cui fa geograficamente parte. Il rilievo, che prende il nome dal patrono di Capri, era anticamente detto “Canutario”, in ragione delle affioranti rocce calcaree che lo rendono simile, per l’appunto, a un anziano canuto. 

Il massiccio si distingue in modo particolare perché ha due cime. Una, di livello inferiore, su cui sorge la chiesa dedicata a San Costanzo; l’altra, di altezza maggiore, sulla quale è posizionata un’antenna radio che svolge un ruolo fondamentale nel regolare il traffico aereo. Tra le due, si sviluppa una piccola ma fitta zona di verde, ideale per chi vuole fare quattro passi nel fresco rigenerante della Natura.  

Il sentiero

Per raggiungere il monte occorre compiere un tragitto, molto piacevole per chi ama il trekking.  Scarponcini ben allacciati, acqua e cibo a sufficienza, sono fondamentali per iniziare la camminata, che prende avvio da Termini, una frazione di Massa Lubrense. 

È proprio da qui che si snoda il sentiero (lo stesso che conduce a Punta Campanella) lungo all’incirca 400 metri. Percorso il tragitto, ci si troverà di fronte a un bivio, dove bisognerà proseguire per l’antica Via Minerva. Da qui comincia il sentiero Athena, che conduce in cima al massiccio. 

Trattandosi di un sentiero in salita, per giunta costeggiato da rocce, si consiglia di affrontarlo con un adeguato equipaggiamento, così da evitare di trasformare la passeggiata in un ricordo spiacevole. 

Una vista indimenticabile

Una camminata impegnativa ma piacevole, al termine della quale è prevista una sorpresa graditissima. Sì, perché raggiungere la vetta di Monte San Costanzo significa concedersi il lusso di ammirare un panorama di rara bellezza. 

Dalla sommità dell’altura, si potrà volgere lo sguardo verso il golfo di Napoli e le sue isole. Ischia, Procida e Capri (che da qui appare vicinissima) spiccheranno in tutto il loro splendore. Così come incantevole sarà  il golfo di Salerno e l’arcipelago Li Galli.

Insomma, che tu arrivi in vetta in pieno giorno o al tramonto, potrai essere sicuro di restare affascinato da un panorama incredibile, che ti invoglierà a scattare mille fotografie. 

Trekking, fotografia, e…

Probabilmente, gli appassionati di escursioni hanno già cerchiato di rosso il nome di questo monte. Così come hanno verosimilmente fatto gli amanti delle fotografie, allettati dalla possibilità di effettuare scatti “instagrammabii”.

Eppure, c’è altro. Monte San Costanzo è infatti in grado di attirare anche chi ha interesse per la geologia. Ciò in quanto le rocce calcaree che formano il massiccio sono in grado di preservare reperti fossili. È questo il motivo per cui il monte risulta essere uno dei siti geologici più importanti del Meridione, capace di richiamare ogni anno sia esperti e studiosi, che semplici appassionati della storia e dell’evoluzione del nostro pianeta.

Come arrivare?

È questa la domanda che ci si fa più di frequente, quando ci si prepara per un viaggio. A prescindere da quale sia la meta, ci si chiede se essa sia facilmente raggiungibile e se, altrettanto semplicemente, si potrà parcheggiare l’auto.

Arrivare a Monte San Costanzo è meno complicato di quanto si possa supporre. Tutto sta a raggiungere Termini, possibilità realizzabile sia in auto (o in moto) che in autobus (linea della SITA, direzione Marina del Cantone). Nel caso si preferisca utilizzare il proprio veicolo, sarà necessario puntare il navigatore verso Massa Lubrense e procedere lungo Via IV Novembre. In alternativa, si può raggiungere Sant’Agata sui Due Golfi e da qui immettersi lungo Via dei Campi.

E il parcheggio? Nessun problema. Specialmente nei periodi di minor flusso turistico, sarà semplice lasciare il proprio veicolo negli stalli di sosta e godersi la passeggiata in tutta serenità.

Clicca sul sito di Villa Il Turro , l’oasi di relax  a pochi passi da Monte San Costanzo. 

Le bellezze custodite tra Sorrento e la Costiera Amalfitana si sono spesso trasformate in set cinematografici. Ecco alcuni dei film girati da queste parti.

 

 

L’allegro vociare dei turisti e il rilassante ritmo della risacca sono probabilmente due dei suoni più familiari per chi visita la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana. Eppure, non sono gli unici. 

A essi, non di rado si aggiungono i ciak e i rumori delle macchine da presa. Sì, perché questo tratto del litorale campano è così suggestivo da stuzzicare anche l’animo artistico dei cineasti.

Da Sorrento ad Amalfi, passando per Positano e Ravello, sono numerosi i comuni che hanno ispirato registi e sceneggiatori, decisi ad abbellire le pellicole con le meraviglie che solo luoghi simili sanno offrire.

“Il tesoro dell’Africa”

Citarli tutti sarebbe impossibile. Più concretamente, qui se ne possono elencare soltanto alcuni, a testimonianza dell’influenza che questi territori hanno esercitato e continuano a esercitare sul cinema. 

Un legame che non nasce recentemente,  bensì affonda le proprie radici nel passato, come dimostra il film intitolato “Il tesoro dell’Africa”. 

Si tratta di una pellicola del 1953, che vide sbarcare in Costiera Amalfitana due mostri sacri del cinema quali Humphrey Bogart e Gina Lollobrigida. Più precisamente, fu Ravello a ospitare le scene esterne di questa commedia che, nonostante il passare degli anni, non ha perso la capacità di far sorridere il pubblico.

“Pane, amore e…”

Due anni più tardi (era il 1955) fu Dino Risi a scegliere questa zona come set del suo film “Pane, amore e…”. 

Anche in questo caso, a sbarcare sulla costa campana fu un cast d’eccezione, in cui spiccavano su tutti due mostri sacri del calibro di Vittorio de Sica e Sophia Loren (memorabile la scena in cui i due ballano un mambo).

Un film che si innesta in una tetralogia, preceduto da “Pane, amore e fantasia”, “Pane, amore e gelosia”, e seguito da “Pane, amore e Andalusia”. 

La pellicola, vera e propria pietra miliare nella commedia italiana degli anni Cinquanta, fu girata presso la Marina Grande di Sorrento. Comune di cui, anni addietro (era il 2009), la Loren divenne cittadina onoraria. 

“Sotto il sole della Toscana”

Trascorrono gli anni, ma non si affievolisce il legame tra queste terre e il cinema. Lo dimostra anche il film intitolato “Sotto il sole della Toscana”, girato nel 2003 e ambientato in parte a Positano

Il film intreccia il sentimentalismo con la commedia e il dramma, offrendo un risultato tutto sommato piacevole.

La pellicola vede la partecipazione, tra gli altri, di Diane Lane, Mario Monicelli  e Raoul Bova

“Si accettano miracoli”

Più di recente, a scegliere questo set naturale è stato anche Alessandro Siani. Era il 2015 quando il comico partenopeo decise di dirigere e interpretare il film intitolato “SI accettano miracoli”. 

Conca dei Marini, Ravello, Furore e Atrani furono le location che ospitarono le riprese di questa commedia adatta all’intera famiglia, in cui la spiritosità di Siani si sposa perfettamente con la verve comica di Fabio de Luigi. 

Il cinema ti piace, eppure ti stai chiedendo se esistono serie tv ambientate da queste parti?

Continua a leggere e lo scoprirai.

“Inganno”

Il fascino di questa zona non ha ispirato soltanto produzioni per il grande schermo, bensì anche forme di intrattenimento on demand. Lo dimostra la scelta operata da Netflix, che amplierà la propria offerta con “Inganno”, disponibile dal 2024. 

La fiction è ambientata tra Sorrento e Positano ed è diretta da Pappi Corsicato, con la partecipazione di Monica Guerritore e Giacomo Giannotti (il dottor De Luca di “Grey’s Anatomy”, per intenderci). 

“Inganno” è l’adattamento italiano della serie inglese “Gold Digger”, distribuita dalla BBC e interpretata da Julia Ormond e Ben Barnes.

Si tratta di un thriller sentimentale, in cui la suspense non distrae dal tema dell’amore, analizzato con sincerità e maturità. 

Una trama che sembra attraente, come del resto lo è anche la location.

Vuoi visitare i luoghi che hanno ospitato le riprese di queste produzioni? 

Villa Il Turro può essere la tua base d’appoggio ideale.

 

Tra le tappe di un viaggio in Penisola Sorrentina non può mancare Punta Campanella, dove storia e natura si intrecciano dando vita allo splendore.

 

 

 

 

Maestosa, sorprendente, attraente. Bastano questi tre aggettivi a offrire un’idea, seppur approssimativa, di Punta Campanella.

A suggerirne la maestosità è il modo in cui si staglia lungo il panorama della Penisola Sorrentina, segnando nettamente il confine tra il golfo di Napoli e quello di Salerno. 

Sorprendente lo è per il suo carico di storia, nonché per la bellezza che è in grado di riservare ai suoi visitatori.

Da tutto ciò, è logico dedurre l’intensa capacità attrattiva di Punta Campanella, uno dei luoghi più suggestivi della costa campana.

Vuoi conoscere meglio questo promontorio? Allora dai inizio alla lettura e ne resterai affascinato.

Perché si chiama così?

Rispondere a questa domanda è il primo passo lungo il tragitto che conduce alla scoperta di Punta Campanella. Va inizialmente precisato che il nome attuale non è stato l’unico che ne ha contraddistinto la storia. All’epoca della dominazione greca, questo luogo era noto come “Promontorio Ateneo”, in riferimento al tempio lì edificato in onore della dea Atena. 

Per quel che riguarda il nome attuale, esso deriva invece da una campana posta sulla sommità della Torre di Minerva (tuttora esistente e risalente all’epoca angioina), che veniva azionata per segnalare incursioni via mare. 

Crocevia di culture diverse

Influsso greco, dominazione angioina, ma non solo. Come tutta la Penisola Sorrentina, anche Punta Campanella è stata dimora di Romani e Sanniti. Una mescolanza di civiltà antiche, la cui presenza è tutt’oggi testimoniata da vari reperti archeologici rinvenuti nel corso degli anni, che rendono il promontorio una meta molto interessante anche per il turismo culturale.

Qui, infatti, oltre che con le bellezze paesaggistiche offerte dal rilievo e dalla sottostante Baia di Ieranto,  ci si potrà allietare anche – per l’appunto – con quelle archeologiche.

Insomma, che tu sia un turista balneare, montano o culturale, Punta Campanella può soddisfare la tua voglia di vacanza ideale.

Come arrivare

Come già detto, Punta Campanella si trova tra il golfo di Napoli e quello di Salerno. Dal punto di vista amministrativo, il suo territorio rientra tra i comuni di Massa Lubrense e Positano. 

Il tragitto consigliato (perché più breve) è quello che parte da Termini, una frazione di Massa Lubrense. Più precisamente, si dovrà raggiungere piazza Santa Croce, nei cui pressi si trova il sentiero (lungo circa 1,5 km) che conduce al promontorio.  

Dunque, il primo passo è arrivare a Massa Lubrense, dove si può giungere:

 

  1. In auto: da Napoli, immettendosi sull’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria. Una volta imboccata l’uscita Castellammare di Stabia, si dovrà percorrere la Statale Sorrentina 145, in direzione Massa Lubrense; 
  2. In treno: più specificamente, ricorrendo alla Circumvesuviana. Dalla stazione di Napoli Piazza Garibaldi, fino a Sorrento. Qui, occorrerà salire a bordo di un autobus che effettuerà una fermata in Via Filangieri;
  3. In aliscafo: anche in questo caso, una volta approdati a Sorrento, sarà necessario usufruire del servizio di trasporto pubblico oppure, qualora lo si preferisse, prenotare un taxi o noleggiare un auto.

L’idea di dover utilizzare l’auto ti fa storcere il naso? Temi che il parcheggio sia impossibile? 

La soluzione c’è. Continua  a leggere e la scoprirai.

Parcheggio no problem

Per chi non vuole rinunciare alla comodità delle quattro ruote, è bene sapere che – con eccezione dei periodi di maggior afflusso turistico – è tutto sommato facile sostare la propria vettura. 

Vari posti auto sono infatti disponibili sia in piazza Santa Croce che nella vicina piazza Vescovado. Senza poi dimenticare la possibilità di lasciare il veicolo nei pressi del bivio per la Cala di Mitigliano, oppure nella piazza centrale del borgo di Nerano.

Probabilmente si allungherà un po’ il tragitto, ma di sicuro ne varrà la pena.

Cosa fare a Punta Campanella

Scelti il mezzo di locomozione preferito, non ti resta che goderti uno dei luoghi più suggestivi della Penisola Sorrentina.

A Punta Campanella potrai restare incantato da un patrimonio floristico e faunistico di rara bellezza. 

A incantarti sarà anche la vista mozzafiato che si gode dalla sommità del promontorio, dove gli occhi racchiudono in un unico abbraccio Capri, Punta Penna e Li Galli.

E se le escursioni non ti bastano, potrai anche fare un bel bagno nelle acque cristalline che lambiscono il promontorio. Più precisamente, avrai modo di tuffarti nel mare della Cala di Mitigliano, un piccolo paradiso raggiungibile seguendo le indicazioni presenti lungo il sentiero che conduce a Punta Campanella.

Area protetta

Escursioni terrestri e marine, diving, arrampicate e birdwatching. Insomma, a Punta Campanella ci si può divertire, però con un unico accorgimento. 

Bisogna infatti ricordare che, dal 1997, la zona è Area Marina Protetta, in quanto tale soggetta a particolari forme di tutela. 

Pertanto, prima di partire, è bene sapere che esistono specifici sentieri dedicati al trekking, lungo i quali gli escursionisti possono apprezzare la biodiversità del luogo senza pregiudicarla in alcun modo. 

Discorso molto simile riguarda coloro i quali intendano ammirare il promontorio dal mare. Trattandosi, per l’appunto di un parco marino, l’accesso alle sue acque è interdetto alle imbarcazioni private. 

Tuttavia, se non vuoi rinunciare a un’escursione marina, nessun problema. Potrai rivolgerti ai numerosi operatori autorizzati, che ti aiuteranno a realizzare il tuo sogno.

Che lo si esplori via mare o via terra, un fatto è certo: questo luogo resterà nel cuore.

Cerchi un alloggio nei pressi di Punta Campanella? Visita Villa Il Turro e scegli la camera più adatta alle tue esigenze. 

 

Con l’evento “Aperitivo al tramonto”, Villa Il Turro realizza un nuovo concept: enogastronomia di livello, ma fuori dai circuiti della movida.

 

 

 

 

La suggestione di un aperitivo al tramonto diventa realtà nella splendida cornice di Villa Il Turro, che apre i suoi cancelli agli amanti del buon bere. Ogni sera d’estate –    dal 24 giugno e fino 3 settembre 2023 – il giardino della struttura ospiterà infatti chiunque voglia sorseggiare un calice di vino in un contesto da sogno. 

Adagiata nel verde delle colline di Massa Lubrense, la villa amplia così la propria offerta: non più soltanto un’oasi di comfort e relax in cui soggiornare, ma anche il luogo in cui trascorrere una serata all’insegna delle eccellenze enogastronomiche.

Cosa gustare?

Stanco del solito aperitivo? Cerchi un ambiente discreto ed elegante in cui assaporare un buon vino? Villa Il Turro è il luogo che fa per te. Qui potrai vivere una serata diversa dal solito, lontano dal caos della movida e al cospetto di un panorama incantevole. E se la location è di tutto rispetto, non da meno è la proposta enogastronomica. “Aperitivo al tramonto” è l’evento ideato su misura per chi non si accontenta delle banalità ma punta all’eccellenza. 

Eccellenza che potrai apprezzare non soltanto con riferimento all’esclusività dell’ambiente, ma anche alla squisitezza delle prelibatezze enogastronomiche. Ti aspettano infatti ottimi vini (per lo più campani), che andranno a esaltare il gusto di prodotti alimentari a centimetro zero, preparati in loco dalla cuoca della villa.

Hai già l’acquolina in bocca? Allora non devi far altro che prenotare. Ecco come!

Condizioni di prenotazione

Cibo e vino di qualità, assaporati in piacevole compagnia, mentre il sole esce lentamente di scena. A volte basta poco per evocare attimi di piacere; ancor meno per realizzarli. Basta una semplice telefonata o – in alternativa – qualche rapido click, e in breve tempo avrai modo di prenotare il tuo tavolo. 

Dovrai soltanto ricordare che la prenotazione è obbligatoria e va effettuata entro e non oltre le ore 18:00 del giorno prescelto. 

Fatto ciò, non ti resta che prepararti a vivere un’esperienza indimenticabile a un prezzo contenuto. Con un minimum spending di € 20 a persona, potrai infatti trascorrere una serata diversa dal solito, con lo sguardo rivolto verso il mare e il palato estasiato dalle prelibatezze che ti aspettano in tavola.

Vuoi saperne di più? Clicca qui e troverai maggiori informazioni.

Come arrivare?

Seppur immersa nel verde e nella quiete delle colline massesi, Villa Il Turro è facilmente raggiungibile, sia in auto che in treno. Nel primo caso, non dovrai far altro che immetterti sull’autostrada Napoli – Salerno e proseguire in direzione Castellammare di Stabia (qui potrai trovare ulteriori info).

Arrivato in villa, avrai la possibilità di lasciare la tua vettura nel parcheggio gratuito, disponibile fino a esaurimento posti. 

Alternativa all’auto è il trasporto su rotaie. Più precisamente, quello offerto dalla linea Napoli Centrale – Sorrento della Circumvesuviana. Una volta sceso al capolinea, potrai scegliere tra bus e taxi per raggiungere in tutta comodità la struttura.

Aperitivo e non solo

Il concept ideato dalla Direzione di Villa Il Turro è molto chiaro: offrire la possibilità a chiunque di sperimentare un aperitif diverso dal solito. A renderlo speciale, come detto, il connubio tra enogastronomia e paesaggio.

 

Incastonata tra le colline e il mare, rivolta verso Capri, la villa è lo scenario ideale per chi desidera fuggire dai ritmi frenetici per regalarsi un po’ di relax. 

Un’ opportunità che potrai far tua partecipando all’evento “Aperitivo al tramonto” ma che – se vorrai – potrai anche prolungare.

Lo staff di Villa Il Turro sarà infatti a tua completa disposizione nel caso tu voglia soggiornare in struttura. 

Dunque non solo buon vino e cibo gustoso, ma anche la possibilità di godere dei servizi di una struttura alberghiera eccellente, dove i comfort di un ambiente moderno si sposano con il rispetto delle tradizioni locali.

Ti stuzzica l’idea? Allora dai un’occhiata alle nostre camere e scegli quella più adatta alle tue esigenze.

  

A Villa Il Turro ospitalità, mentalità green e pet friendly sono in costante equilibrio. Ed è questo che rende speciale il soggiorno in struttura. 

 

 

 

 

 

A Villa Il Turro la parola d’ordine è accoglienza. Quale che sia la durata del tuo soggiorno, la volontà dello staff è quella di regalarti una guest experience di alto livello, ispirata ai criteri della migliore ospitalità ma non solo.

Perché se è vero che è sempre percepibile la disponibilità a far sentire ogni ospite a casa propria, è altrettanto vero che a Villa Il Turro è possibile apprezzare ulteriori particolari, sia grandi che piccoli, capaci di trasformare la vacanza in una coccola continua, piacevole e rilassante.

Sei intenzionato a conoscere nel dettaglio cosa può offrirti la struttura?

Continua a leggere e lo scoprirai.

La nascita del progetto

Per comprendere a fondo la mission della struttura, è opportuno fare un breve salto nel tempo. Più precisamente, bisogna tornare al 2018, anno in cui Villa Il Turro entra nel vasto e articolato panorama delle strutture ricettive presenti in Penisola Sorrentina.

L’approdo si deve a un giovane ingegnere napoletano, che in quell’anno decide di trasferirsi a Massa Lubrense e di dar vita a questo progetto. Da dimora storica, l’edificio viene trasformato in luogo di accoglimento con un obiettivo chiaro fin da subito: regalare agli ospiti la possibilità di staccare la spina, così da vivere nel migliore dei modi la tanto sospirata vacanza.

Le camere

Un obiettivo che, come già detto, a Villa Il Turro viene perseguito in vari modi. Se l’attenzione dello staff è apprezzabile fin dal momento dell’arrivo, non meno entusiasmanti sono gli spazi destinati agli ospiti. 

Sviluppato su due livelli, l’edificio è suddiviso in sei camere.

Al piano terra, gli alloggi disponibili sono:

  • Procida: una camera di 23 mq, arredata secondo lo stile locale e dotata di bagno interno;
  • Ischia: stessa metratura della precedente, è destinata a uso matrimoniale. Anch’essa dotata di bagno privato, di cui si apprezzano le ceramiche di Vietri;
  • Capri: un po’ più grande delle altre (misura 28 mq), si distingue per la presenza di un antico camino in pietra.

Altre tre camere sono situate al livello superiore, ove è possibile scegliere tra:

  • Amalfi: anch’essa di 23 mq, presenta una sistemazione con letto matrimoniale o due singoli. Camera molto luminosa, dalla quale è possibile ammirare il panorama collinare di Massa Lubrense;
  • Positano: è la matrimoniale del primo piano. Anch’essa luminosa, è dotata di ogni comfort. Il bagno privato è esterno ed è dotato di servizi igienici completi;
  • Suite Napoli: ben 56 sono i metri quadrati offerti a chi voglia regalarsi un alloggio da sogno. Oltre alla camera da letto, gli ospiti potranno godere di una sala lettura e di un ampio bagno, fornito sia di doccia che di vasca idromassaggio.

Inoltre, in tutte le stanze gli ospiti troveranno ad attenderli un kit di benvenuto. Senza dimenticare poi che ogni alloggio è dotato di wifi, minibar e accesso a Netflix.

Ma non è finita qui. Continua a leggere e scopri cos’altro puoi trovare a Villa Il Turro.

Gli spazi comuni

Il comfort è dunque assicurato nelle camere private, ma non solo. Gli ospiti potranno apprezzare l’accoglienza anche degli spazi comuni, disponibili sia esternamente che internamente alla villa.

Come nel cortile, dove uno spazio pergolato permette di consumare un pasto o anche solo di rilassarsi per qualche minuto, al riparo dai raggi solari. 

O nel giardino, ove alcuni lettini, sistemati all’ombra degli alberi, sono troppo allettanti per non schiacciarci su un pisolino.

Non da meno sono le comodità offerte dagli spazi interni. Al piano terra, gli ospiti hanno la possibilità di consumare un’eccellente colazione continentale nell’area breakfast.

Al secondo livello è invece consentito l’accesso a un grande e luminoso soggiorno, in cui ci si potrà rilassare su ampi e comodi divani.

Posizione

Tra le note positive di Villa Il Turno, va annoverata anche la sua ubicazione. Seppur immersa nel verde delle colline massesi, il complesso sorge in una posizione strategica, ben collegata con vari porti circostanti (come, per esempio, quelli di Sorrento, Capri, Positano e Amalfi). 

Inoltre, da qui sono facilmente raggiungibili alcune delle principali mete turistiche della zona, quali la Baia di Ieranto, il Monte San Costanzo, la Cala di Mitigliano.

Una collocazione eccellente alla quale si può giungere senza stress eccessivo, sia con mezzi pubblici che privati. E per chi voglia decidere di arrivare con la propria auto, si segnala che è in loco è disponibile un parcheggio gratuito, in cui si potrà lasciare la propria vettura per tutta la durata del soggiorno.

Soggiornare, ma non solo

La vocazione all’accoglienza di Villa Il Turro non si esaurisce nel solo servizio di pernottamento e colazione. La struttura è altresì disponibile per feste, matrimoni ed eventi di vario genere. 

Tra questi ultimi, sono da segnalare gli aperitivi al tramonto, che si fanno apprezzare per il contesto in cui sono svolti e per la squisitezza delle prelibatezze locali.

Inoltre, il management si dedica anche a soddisfare le aspettative di chi vuole vivere un’esperienza di benessere psicofisico. Ed è proprio per questa ragione che la Direzione intende organizzare corsi di yoga a beneficio di un pubblico che voglia aprire i chakra in uno spazio rilassante, incorniciato tra colline e mare.

 

 Una struttura pet friendly e green

Come ogni guest experience che si rispetti, anche quella sperimentabile a Villa Il Turro cura tutti gli aspetti della nostra quotidianità.

A partire da quelli fondamentali, come l’attenzione riservata agli animali.

La struttura mostra infatti una cura particolare verso i nostri amici a quattro zampe, ai quali viene dato il benvenuto in villa fornendo ciotole di acqua e cibo e una coperta.

Medesima cura viene riservata alla Natura, certificata da un atteggiamento green tanto importante quanto necessario. In tale ottica si innestano le politiche del management, che ha scelto di ridurre al minimo la plastica presente nel food packaging e di provvedere al cambio biancheria ogni tre giorni (fatta salva la possibilità di sostituzioni supplementari a pagamento).

Insomma, relax e svago sì, ma con un occhio di riguardo alla Natura e ai nostri amici animali. Perché a Villa Il Turro l’accoglienza è un concetto di ampio respiro.

La Baia di Ieranto, una gemma della Penisola Sorrentina dove relax e sport incontrano la Natura. Conoscerla meglio significa innamorarsene subito.

 

 

 

 

La Baia di Ieranto è un luogo affascinante, che ammalia già al primo sguardo. Una capacità forse lasciata in dote dalle sirene che, secondo la leggenda, proprio da qui cercarono di attirare Ulisse e i suoi uomini di ritorno da Itaca.

Tra mito e realtà, tra suggestioni e certezze, la baia è senza dubbio uno dei fiori all’occhiello della Campania. Capace di attrarre ogni anno un cospicuo numero di turisti, l’insenatura si fa apprezzare sia da chi ama il mare che da chi preferisce passeggiare nella Natura. 

Escursioni in kayak o canoa, snorkeling, ma anche trekking e birdwatching. La Baia di Ieranto è in grado di offrire questo e altro, in un contesto a dir poco incantevole.

Ti interessa conoscerla meglio? Immergiti nella lettura e scoprirai tutto ciò che c’è da sapere sulla Baia di Ieranto. 

Dove si trova

Il promontorio si affaccia sul golfo di Salerno e fa parte dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Dal 1986 fu donata al FAI (Fondo Ambiente Italia) dall’Ilva, all’epoca proprietaria di una cava di roccia calcarea lì situata. 

La Baia di Ieranto – che deriva il suo nome dal greco “ieros”, “sacro” – si distende lungo una superficie di circa 63 ettari. Territorialmente, essa appartiene al Comune di Massa Lubrense. Più precisamente, alla frazione di Nerano, un borgo piccolo ma importante per chiunque voglia accedere alla baia.

Perchè?

Continua a leggere e lo scoprirai.

Come arrivare

Nerano è il punto strategico per chi voglia esplorare il promontorio e la sottostante insenatura. È da qui, infatti, che si inoltra il sentiero d’accesso alla baia.

Più precisamente, il percorso inizia a circa cento metri dalla piazza principale del paese, e si snoda per una lunghezza di sei chilometri.

Inizialmente pianeggiante, il cammino si sviluppa poi in discesa. Lungo il tragitto si incontra una biforcazione, dalla quale prendono avvio due strade. Una conduce alla spiaggia, dove è possibile fare un tuffo ammirando Capri e i suoi faraglioni. 

L’altra si sviluppa invece in salita, e permette di raggiungere Mont’Alto e Punta Penna, dove si può ammirare un panorama stupendo in un contesto faunistico e floristico squisitamente ricco e variegato.

Dove parcheggiare?

Si tratta di un interrogativo più che legittimo, specie per chi intenda pianificare la gita nei periodi di maggior afflusso turistico. 

Potrà quindi essere utile sapere che sono disponibili vari parcheggi, dove è possibile lasciare la propria vettura e godersi la passeggiata in totale serenità.

E se questo non bastasse a fugare ogni dubbio circa l’incognita del posto auto, si può prendere in considerazione un altro progetto. Più precisamente, ci si può affidare al servizio di autobus, che collega efficacemente sia Sorrento che Massa Lubrense con Nerano.

In alternativa, se si preferisce avere un mezzo di locomozione proprio che consenta maggiore autonomia, sono disponibili vari servizi di noleggio scooter. Muoversi su due ruote, oltre a snellire i tempi, risolverà definitivamente il problema del parcheggio.

Accesso via mare

Quello terrestre non è l’unico modo possibile per visitare la Baia di Ieranto. Per chi la preferisse, una valida opzione è rappresentata dall’arrivo via mare. Va specificato tuttavia che l’accesso alle imbarcazioni private è interdetto, dal momento che l’area rientra nel Parco Marino di Punta Campanella.

Tuttavia è possibile pianificare un tour in barca, reso disponibile da operatori autorizzati. In tal modo, i turisti potranno ammirare la Baia di Ieranto e il suo promontorio dalla prospettiva marina.

Inoltre, se si vuole unire l’attività fisica allo svago,si può ricorrere al noleggio di kayak o canoe, disponibili anche con scafo trasparente, che renderanno ancora più emozionante l’escursione.

Indicazioni utili

Da quanto finora detto, è facile comprendere che visitare questo promontorio e la sua sottostante insenatura significa fare un’immersione nella Natura.

Pertanto, la gita è indicata per chi è dotato di un buono spirito di adattamento e di una idonea resistenza alla fatica. Specie per coloro i quali accedono via terra, dato che il sentiero è lungo sei chilometri ed è privo di punti di ristoro (meglio quindi portare con sé acqua e cibo). 

Nessun problema, invece, per l’accesso ai servizi igienici, messi a disposizione degli escursionisti presso il rifugio del FAI.

Infine, per chi intende tuffarsi nelle  acque della baia, è opportuno sapere che la spiaggia non è attrezzata. Dunque è consigliabile dotarsi di tutto ciò che si ritiene utile per vivere una giornata di mare in totale relax in uno dei luoghi più incantevoli della costa campana.

Vuoi pernottare nei pressi della Baia di Ieranto? Villa Il Turro può offrirti un soggiorno indimenticabile nel cuore della Penisola Sorrentina. 

 

Villa Il Turro vanta tre secoli di storia. Un periodo di tempo in cui la sua eleganza, seppur talvolta compromessa, è rimasta integra fino a oggi.

 

 

 

Soggiornare presso Villa Il Turro significa assaporare una guest experience eccellente. Dal momento della prenotazione e fino a quello del check out, gli ospiti della struttura possono sperimentare molteplici attimi piacevoli, tutti accomunati da un’unica caratteristica: la raffinatezza. 

Una peculiarità che sembra sprigionarsi già dall’edificio, fin dal primo sguardo capace di entusiasmare anche lo sguardo più critico.

Stagliandosi tra il verde delle colline di Massa Lubrense, la villa spicca per maestosità e offre una chiara idea di signorilità. Una bellezza che attrae e incuriosisce, inducendo a chiedersi quali siano state le vicissitudini di uno stabile antico ma capace di adattarsi alla modernità, mantenendo inalterato tutto il proprio fascino.

Se anche tu vuoi conoscere il passato di Villa Il Turro, allora continua a leggere. Oltre alla storia di Massa Lubrense, potresti scoprire qualcosa di interessante su uno degli edifici più eleganti del suo territorio.

Le origini 

La storia di Villa Il Turro (“La torre”, in dialetto locale) prende avvio a metà del XVIII secolo, con la costruzione del corpo primitivo. In assenza di documenti ufficiali, la datazione è stata resa possibile  grazie al parere espresso da esperti, storici dell’architettura e studiosi del territorio, tutti concordi nel far risalire a quell’epoca la realizzazione dell’edificio. 

Inizialmente, il fabbricato era composto da:

  • Una cantina;
  • Un piano terreno, composto da due saloni;
  • Un primo piano, con tre camere e un bagno.

 

All’epoca, gli spazi interni erano caratterizzati dall’assenza di corridoi. Pertanto, tutte le stanze erano tra esse comunicanti, com’era prassi per le abitazioni di quei tempi.

La villa nel Novecento

Come ogni storia affascinante, anche quella di Villa Il Turro è contraddistinta da un pizzico di mistero. Non è infatti possibile stabilire con certezza chi vi abitasse negli anni immediatamente successivi all’ edificazione.

Si può però affermare con certezza che essa fu destinata a uso signorile. Tanto l’eleganza della costruzione, quanto la sua ubicazione (fuori dal contesto urbano) lasciano intuire che si trattasse di una dimora destinata a ospitare gli aristocratici del tempo.

Notizie più attendibili si hanno con riguardo al Novecento, epoca in cui la proprietà dello stabile è attribuibile a due fratelli che però, complice anche l’avanzare degli anni, riservarono scarsa attenzione all’immobile.

La rinascita negli anni ‘60

Ed è proprio a causa dell’assenza dei proprietari che la villa conosce il suo momento più cupo. In spregio ai propositi signorili che ne accompagnarono la costruzione, la villa viene occupata da una famiglia di contadini, che ne mortificano l’eleganza permettendo l’ingresso del bestiame nelle lussuose stanze del pianterreno.

A completare il quadro di sconfortante incuria, anche l’evidente stato di abbandono degli esterni. Intonaco del tutto cancellato, crepe nei muri e infissi deteriorati sono la triste cornice di un panorama desolante.  

E la torre, simbolo della villa, resa la brutta copia di se stessa da un crollo verticale a cui mai fu posto rimedio.

Eppure, nonostante la situazione di degrado, la villa venne notata da una giovane coppia napoletana. Era la primavera del 1966 quando marito e moglie, in gita a Massa Lubrense, si innamorano del Turro, sebbene fosse in condizioni pietose.

Il ritorno alla bellezza originaria

Ma si sa, l’amore è cieco. Permette di scorgere il bello anche laddove non sembra esserci. E così, portata a termine la compravendita, i nuovi proprietari danno vita a un piano di restauro finalizzato a rinvigorire i fasti del passato.

In due anni, e con l’apporto fondamentale di professionisti e tecnici della zona, Villa Il Turro si rifà il look, riconquistando eleganza e adattandosi ai tempi attuali. 

Spazi interni più funzionali, moderni impianti elettrici e di riscaldamento, unitamente all’utilizzo delle tecniche edilizie più avanzate, fanno da fondamento alla rinascita della villa.

Una vera e propria seconda vita, insomma, certificata anche dal restauro della torre e del pozzo per l’acqua piovana, ancor oggi presente nel cortile d’ingresso.

Villa Il Turro oggi

Per molti anni, lo stabile è stato il luogo in cui una famiglia partenopea – proprietaria dell’immobile – ha trascorso giornate di serenità e spensieratezza, spesso anche in compagnia di parenti e amici.

Oggi la villa non ha affatto perso la sua innata vocazione all’ospitalità, bensì l’ha ampliata. Merito di un giovane ingegnere napoletano, che da qualche anno ha abbandonato il caos della sua città d’origine, abbracciando quelli più blandi offerti da Massa Lubrense.

Qui, assecondando il suo spirito imprenditoriale, il professionista partenopeo ha dato avvio a una nuova attività, rendendola in breve tempo capace di distinguersi nel vasto panorama dell’accoglienza turistica.

Dal 2018 Villa Il Turro è una struttura accogliente e moderna, idonea per tutte le tipologie di vacanzieri, ma non solo.

Oltre a offrire un soggiorno turistico indimenticabile, la struttura mette infatti a disposizione i propri spazi anche per aperitivi, cene, matrimoni ed eventi celebrativi di ogni genere.

Esplora tutte le opportunità offerte da Villa Il Turro, un’oasi di eleganza e modernità nella quiete di Massa Lubrense.

 

 

 

 

Da colonia greca a meta turistica, passando tra invasioni e momenti di riscatto. La storia di Massa Lubrense è un avvincente racconto a lieto fine.

 



Un tuffo nella storia di Massa Lubrense è l’ideale per chi intende conoscere meglio questo incantevole borgo. Immergersi nel suo passato, analizzarne le vicissitudini, permette infatti di comprendere l’evoluzione compiuta dalla cittadina, divenuta negli anni una delle principali mete turistiche della Campania.

Inoltre, la descrizione della storia massese può essere utile a soddisfare le esigenze dei turisti più curiosi, quelli per i quali il concetto di vacanza ideale va oltre i percorsi enogastronomici e i tour marini. Viaggiatori simili sono quelli che vogliono allietare il proprio palato e rilassarsi in luoghi incantevoli, ma non intendono tralasciare l’aspetto culturale di una vacanza, fatto anche di conoscenza storica della meta turistica.

Se ti riconosci in questo identikit, allora prosegui nella lettura. Potrai restare affascinato dal percorso storico compiuto dalla città di Massa Lubrense.

Prime testimonianze

Il viaggio prende avvio all’incirca tra II e I millennio a.C. A quell’epoca, l’odierno territorio di Massa Lubrense era abitato da Osci e Ausoni, popolazioni di origine italica la cui presenza è testimoniata da alcuni reperti archeologici recentemente rinvenuti nella Baia di Ieranto.

Successivamente, quello stesso territorio divenne una colonia greca che però non costituiva ancora un importante centro abitato. La situazione iniziò a cambiare nel I secolo dopo Cristo, quando i Romani scoprirono le bellezze della Penisola Sorrentina, eleggendola a luogo ideale in cui trascorrere periodi di ozio e villeggiatura. Fu così che iniziarono a sorgere i primi nuclei abitativi, dediti principalmente all’attività agricola.

Nascita di Massa Lubrense

In seguito al dominio dei Longobardi, l’agglomerato che andava sviluppandosi assunse il nome di Massa, da “mansa” (luogo adibito alle colture). Successivamente (era il 938) al nome fu aggiunto l’aggettivo “Pubblica”, per designare l’appartenenza del territorio al Ducato di Sorrento.

La denominazione con cui la città è nota ancora oggi risale invece al 1306. In quell’anno, Massa divenne “Lubrense”, in riferimento alla Madonna della Lobra, veneratissima dai fedeli della zona.

Una venerazione così intensa da far sì che l’effige della Vergine caratterizza ancora oggi lo stemma del Comune di Massa Lubrense.

Angioni, Aragonesi e invasioni turche

La storia di Massa Lubrense è strettamente connessa a quella del Ducato di Sorrento, di cui fece parte per lungo tempo. L’emancipazione fu avviata sotto gli Svevi, ma non durò molto. Più precisamente, essa si protrasse fino al 1273, quando Carlo d’Angiò ridusse nuovamente la città a territorio sorrentino.

Di rilievo fu anche quanto accadde nel 1465, quando Ferrante d’Aragona distrusse il Casale dell’Annunziata, ove erano ospitate sia l’autorità civile che quella religiosa.

Un evento triste, ma purtroppo non rimasto isolato. All’incirca un secolo più tardi (era il 1558), allorché era parte integrante del Vicereame di Spagna, Massa Lubrense subì invasioni da parte dei turchi, che saccheggiarono la città e ridussero in schiavitù circa mille persone.

Il riscatto economico e sociale

La situazione sembra migliorare in epoca borbonica, quando il peggio sembra ormai essere alle spalle. Chiuso il triste periodo di invasioni e distruzioni, la storia di Massa Lubrense evolve positivamente.

La città scopre una nuova fase, sia dal punto di vista civile che economico. Migliorano le condizioni di vita degli abitanti, grazie anche a una ricchezza maggiormente diffusa, derivante dagli intensi scambi commerciali con Napoli e con altri porti del Mediterrraneo.

Una condizione che si protrae negli anni successivi e che porta Massa Lubrense a essere non solo centro economico di rilievo, ma anche teatro di vicende che hanno fatto la storia del nostro Paese.

Fu proprio da qui, infatti, che nel 1808 Gioacchino Murat studiò le azioni militari necessarie a liberare Capri dagli inglesi. E sempre qui furono orchestrate alcune operazioni carbonare finalizzate a favorire l’Unità d’Italia.

Dalla Seconda guerra mondiale ai giorni nostri

Gli anni del Secondo conflitto mondiale vedono Massa Lubrense ospitare numerose famiglie in fuga dai bombardamenti. Si tratta in larga parte di persone provenienti da Napoli e che qui cercano un rifugio sicuro.

Terminate le ostilità, alcuni nuclei familiari decidono di restare nella città che li aveva ospitati, pronta ad accogliere anche militari che, dopo l’armistizio, abbandonano la divisa e danno inizio a una nuova vita in Costiera.

In seguito, il boom economico investe anche Massa Lubrense. Seppur sempre fedele alle proprie origini agricole, la città scopre di sapersela cavare egregiamente anche in altri settori del business.

Uno fra tutti il turismo, che qui può far affidamento non soltanto sulle bellezze paesaggistiche ma anche su un’apprezzabile rete di strutture ricettive, pronte a soddisfare le esigenze di turisti provenienti da ogni angolo del mondo.

Vuoi scoprire Massa Lubrense e il suo territorio? Villa Il Turro può offrirti il soggiorno ideale per la tua vacanza perfetta.