Gli spaghetti alla Nerano, da più di mezzo secolo tra i simboli della cucina sorrentina
Un viaggio in Penisola Sorrentina è un’esperienza che appaga tutti i sensi. Anche il gusto, squisitamente esaltato dagli spaghetti alla Nerano.
Gli spaghetti alla Nerano confermano che la Penisola Sorrentina è una terra capace di regalare emozioni di ogni genere. Non soltanto quelle che le sue spiagge più belle e i suoi borghi caratteristici sono in grado di suscitare, ma anche quelle che è possibile vivere a tavola. Sì, perché questa zona vanta una tradizione culinaria lunga e articolata che ha dato vita a una storia gastronomica composta da pietanze di vario tipo, tutte così gustose da meritare almeno un assaggio.
Come, per l’appunto, gli spaghetti alla Nerano. Una prelibatezza che non ci si può lasciar scappare, se si vuol cogliere a pieno tutta la bellezza della Penisola Sorrentina.
Ti interessa conoscere meglio questo piatto succulento? Allora dai inizio alla lettura.
Ma fai attenzione, potrebbe venirti l’acquolina in bocca.
Storia
Gli spaghetti alla Nerano non temono la concorrenza dei piatti gourmet, perché non passano mai di moda. Anzi, riscuotono un successo costante su ogni tavola. Ciò grazie alla loro storia, fatta di semplicità e coincidenze fortuite.
Ed è proprio per merito di una casualità che nacque il piatto di cui stiamo parlando.
Per capire meglio la situazione, bisogna fare un tuffo nel passato. Più precisamente, occorre catapultarsi in una serata del 1952, quando al ristorante “Maria Grazia” di Nerano, si presentò un cliente abituale in compagnia di alcuni amici. Si trattava di Francesco Caravita, principe di Sirignano, di ritorno da Capri.
La dispensa era ormai vuota, ma ciononostante la signora Maria Grazia fu in grado di imbastire un piatto di spaghetti conditi con zucchine e un tris di formaggi.
Servito in tavola, il piatto fu apprezzato così tanto che, da allora in poi, divenne una specialità della cucina locale.
Il mistero della ricetta
I rebbi della forchetta affondano tra gli spaghetti, li avvolgono in un intrico di sapori squisiti pronti a esaltare il tuo palato. Un’estasi capace di appagare finanche un principe, è proprio il caso di dirlo.
Ma quali sono gli ingredienti alla base di tale prelibatezza?
Assodata la presenza della pasta e delle zucchine fritte, resta da capire quali siano i formaggi che addensano la portata, formando quella cremina da acquolina in bocca.
Continua a leggere e lo scoprirai.
Provolone del Monaco, sì o no?
In molti ristoranti, così come in numerose famiglie, viene utilizzato il Provolone del Monaco (prodotto dop della Penisola Sorrentina), che però non è un ingrediente della ricetta originaria, essendo stato riscoperto soltanto a partire dagli anni ‘80.
E allora, cosa utilizzò la signora Maria Grazia nel corso di quella fatidica sera? Non si sa con esattezza.
Di certo si trattò di formaggi locali, ma quali – di preciso – resta un mistero la cui soluzione si presta alla libera interpretazione di chi si mette ai fornelli.
Dove gustarli?
Dunque c’è anche una piccola dose di mistero a rendere ancor più intrigante questa prelibatezza, che va assolutamente assaporata.
Magari al termine di un’escursione a Punta Campanella o sul Monte San Costanzo, quando lo stomaco inizia a brontolare e sedersi a tavola diventa un desiderio impellente.
Trattandosi di un piatto tipico della zona, può essere gustato un po’ ovunque. A partire dal ristorante “Maria Grazia” a Nerano, ove questi spaghetti furono inventati più di mezzo secolo fa, per finire a uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla Marina del Cantone.
Da non sottovalutare nemmeno la possibilità di spostarsi dal luogo in cui fu inventata questa pietanza. A detta di molti, vale la pena visitare la trattoria “Eughenes” a Termini (frazione di Massa Lubrense), dove gli spaghetti alla Nerano sono così buoni da leccarsi i baffi.
Quale vino abbinare?
La Penisola Sorrentina è un territorio che dispone di un’apprezzabile tradizione vinicola. Molti sono i vitigni che offrono nettari deliziosi, magari da gustare nel corso di un aperitivo al tramonto o in abbinamento a un buon piatto di pasta.
In questo secondo caso, agli amanti del buon bere può tornare utile sapere che gli spaghetti alla Nerano formano un match perfetto sia con la Falanghina che con il Biancolella.
Entrambi vini bianchi, si fanno apprezzare per il profumo delicato e il sapore asciutto e fresco, che ben bilancia la sapidità dello spaghetto alla Nerano, così da regalarti un’emozione unica, che resterà impressa tanto nella tua mente quanto sulle tue papille gustative.
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