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Un periodo di riposo lo meritano tutti, meglio se in una struttura ecofriendly. Ecco sei fattori che ti permetteranno di riconoscerla immediatamente. 

Creare e custodire una mentalità green è molto importante. Specie nell’epoca attuale, in cui il nostro pianeta è minacciato dal pericolo inquinamento. A casa, al lavoro e nel tempo libero, la maggior parte di noi è sempre attenta a mantenere un comportamento rispettoso dell’ambiente. Un proposito eccellente, da non accantonare neppure quando siamo in vacanza. Perché se è vero che il diritto al riposo è sacrosanto, altrettanto certo è il fatto che rispettare la natura non è un compito che si può svolgere a intermittenza.

Pertanto, quando ci accingiamo ad assaporare qualche giorno di meritato relax, non dimentichiamo di portare con noi i comportamenti virtuosamente ecosostenibili. A questo bagaglio indispensabile, va poi aggiunta una domanda: la struttura in cui abbiamo scelto di soggiornare è ecofriendly? Alcuni aspetti possono aiutare a capirlo.

1.Plastic free

Per rispondere a questa domanda, occorre prestare molta attenzione a molteplici fattori. In primis, è opportuno verificare se e quanta plastica viene utilizzata nel complesso vacanziero di nostra scelta. Sappiamo che questo materiale è rinvenibile ovunque, per cui è di facile intuizione capire se quello che ci ospita è o meno uno spazio plastic free. 

Ce ne accorgiamo già soltanto entrando nel bagno della nostra camera. Se i prodotti per l’igiene sono racchiusi in contenitori di alluminio (anziché in PVC), allora possiamo star certi che chi gestisce la struttura è molto attento all’ambiente. Conferma se ne potrà avere anche al momento della colazione. 

Se cerchi la pur minima traccia di plastica, ma trovi soltanto posate e bicchieri in materiale compostabile (quando non lavabili e quindi riutilizzabili), marmellate e creme spalmabili sistemate in vasetti di vetro e bevande disponibili in brocche di ceramica o in lattine di alluminio, allora potrai star certo che sei capitato nel posto giusto.

2. Raccolta differenziata

Eliminare la plastica potrebbe non bastare. O meglio, non è l’unico aspetto che dimostra cura verso l’ambiente. Ugualmente importante è che, negli spazi della struttura, siano presenti contenitori destinati alla raccolta differenziata. Che sia effettuata direttamente dall’ospite o che a essa badi il personale, l’importante è che venga svolta. Pertanto, nota se nel complesso sono presenti vari bidoni destinati al conferimento di:

  • Materiale organico;
  • Rifiuti non riciclabili;
  • Carta;
  • Vetro;
  • Alluminio,

Se ci sono, allora puoi essere sicuro che la tua vacanza non contribuirà a pregiudicare la salute dell’ambiente.

3.Cambio degli asciugamani

Anche questo è un aspetto che aiuta a far luce sull’ecosostenibilità del complesso che ti ospita. Ogni quanto avviene la sostituzione dei teli bagno? Sempre più spesso, tanto nelle realtà alberghiere quanto in quelle extralberghiere, le asciugamani non sono cambiate quotidianamente, se non su richiesta espressa o tacita dell’ospite (telo lasciato sul pavimento o nel piatto doccia, per intenderci). Ciò non per un capriccio del gestore, bensì per ragioni di opportunità ambientale. 

Pensa per un attimo a quanto possa essere impattante il lavaggio quotidiano di un’ingente massa di biancheria da bagno. Innanzitutto, occorrono elettricità e acqua per far funzionare le lavatrici, senza poi dimenticare il consumo di detersivi che, per quanto ecocompatibili, restano pur sempre sostanze chimiche inquinanti. 

Minor impiego di detergenti significa minor impatto sulla natura, come una ridotta richiesta di energia elettrica significa diminuzione delle emissioni nocive. 

Tutto questo non rappresenta un effimero slogan, bensì un progetto realizzabile grazie al greenwashing.

4. Occhio alla carbon footprint

Valutare l’ecosostenibilità di una struttura significa anche misurarne la carbon footprint. Calcolare l’impatto di un complesso ricettivo, in termini di emissioni di gas serra, è possibile ponendo l’attenzione su numerosi aspetti. Tra i tanti, si potrebbe citare il consumo di elettricità, non solo – come appena visto – in relazione al cambio asciugamani, ma anche all’illuminazione degli ambienti e al raffrescamento degli stessi. 

Quanto al primo aspetto, per i locali adibiti a uso comune, un host davvero ecofriendly potrebbe ricorrere a un temporizzatore. In sostanza, per evitare che qualche ospite sbadato dimentichi di cliccare sull’interruttore, si potrebbe installare questo dispositivo dotato di timer, che provvede a spegnere le luci trascorso un determinato periodo di tempo. 

Ovviamente ciò non è possibile nelle camere private, pena il peggioramento del comfort abitativo. Più discreta potrebbe rivelarsi la scelta di fissare un cartello alla porta in cui si ricorda di spegnere le luci e il condizionatore d’aria prima di uscire. 

Comportamenti virtuosi, che riducono la domanda di elettricità (procedimento al quale è legata l’ingente emissione di anidride carbonica) e migliorano la salute ambientale.

5. Prodotti locali e zero sprechi alimentari

Il benessere dell’ambiente passa anche dalle nostre tavole. A dimostrarlo, anche i benefici relativi alla scelta di prodotti locali. Se il gestore della struttura fornisce genuinità locali, sappi che non sta soltanto badando alla soddisfazione del tuo palato. Una filiera corta presuppone minor distanza dai campi alla tavola, il che si traduce in un tragitto breve (quando non del tutto inesistente) e – conseguentemente – nella riduzione dello smog prodotto dai gas di scarico dei mezzi di trasporto.

Se a tutto ciò il gestore affianca anche la lotta agli sprechi alimentari, allora puoi davvero considerarlo un amico dell’ambiente.  Dire basta agli sperperi è un imperativo etico, reso ancor più perentorio dalla loro rilevanza in termini di ecosostenibilità. Una tavola troppo opulenta, le cui ricchezze non vengono consumate, contribuisce a minacciare il benessere della Terra. 

Al contrario, offrire un banchetto soddisfacente ma non eccessivo contribuisce a evitare sprechi e, conseguentemente, a ridurre la domanda di generi alimentari. Questo significa minor stress per i suoli, e minor consumo di acqua ed energia, indispensabili sia per le colture che per gli allevamenti.

6. Spazi verdi

Anche l’occhio vuole la sua parte, e un complesso ricettivo immerso nel verde ha sempre il suo fascino. Al di là degli effetti benefici delle bellezze naturali sulla nostra mente, c’è da far menzione anche dell’aspetto importante in termini di ecosostenibilità. La vegetazione, come si sa, contribuisce a purificare l’aria dagli effetti dello smog. Inoltre, essa offre riparo dalla calura estiva, costituendo un’ottima alternativa al condizionatore d’aria. 

Senza poi dimenticare che, nelle aree verdi, può spesso esserci spazio per colture. Per quanto piccole, esse si rivelano idonee a soddisfare le esigenze degli ospiti, che potranno così contare su frutta e ortaggi a km 0.

 

 

A ridosso della Marina della Lobra si staglia il Vervece. Un isolotto di piccole dimensioni ma di grande fascino.

 

 

 

 

Ormeggiare in Penisola Sorrentina non è soltanto comodo, ma anche suggestivo. Gli approdi disponibili offrono tutti grande praticità e, allo stesso tempo, ognuno di essi custodisce storia, leggende e passione per il mare, in un intreccio che dà vita a una trama interessante per i turisti in arrivo sulla costa. 

A questo schema obbedisce anche Marina della Lobra, il porto turistico di Massa Lubrense. È proprio qui, infatti, che sorge l’isolotto del Vervece, uno scoglio pronto a svelare tutta la sua bellezza a chiunque voglia scoprirla.

Nome e leggenda

Bellezza che, per la precisione, è legata a una pluralità di fattori. Prima di scoprirli tutti è però opportuno andare con ordine, partendo dal nome attribuito a questo scoglio: Vervece, dal termine latino “vervex” che significa caprone. Una denominazione forse attribuita in relazione alla forma dell’isolotto, che ricorda vagamente proprio quella di un ovino. 

Come molti altri luoghi affascinanti della Penisola, anche questo è ammantato dalla leggenda. Si narra infatti che le donne di Marina della Lobra, al fine di difendere le proprie abitazioni dalla furia del mare in tempesta, volessero issare a riva il Vervece, senza però riuscire nel loro intento.

Avvenimenti storici

Dove finisce la leggenda inizia la storia, che per il Vervece si fonda su due momenti salienti. Il primo risale a più di un secolo fa e precisamente al 1903, allorché sullo scoglio venne innalzata una croce. Da quel momento in poi, il Vervece divenne un vero e proprio santuario marino, particolarmente caro agli abitanti della Marina della Lobra. 

Il secondo avvenimento degno di nota risale invece al 1974, allorquando – a 12 metri di profondità – venne collocata una statua di bronzo della Madonna. Un gesto simbolico, finalizzato a celebrare il record di immersione in apnea stabilito proprio in queste acque da Enzo Maiorca, capace di raggiungere gli 87 metri di profondità.

Come raggiungere l’isolotto?

Un posto così affascinante desta senz’altro curiosità. Una curiosità che induce a chiedersi dove si trovi il Vervece e come lo si possa raggiungere. Come già accennato, l’isolotto si staglia a circa un miglio da Marina della Lobra e rientra nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Più precisamente, esso rientra nella zona A dell’area, quella in cui è interdetto sia il transito che la balneazione. 

Quindi il Vervece è ammirabile solo utilizzando un potente binocolo? Nient’affatto. È possibile infatti ricorrere ai servizi offerti da operatori autorizzati, mediante i quali il sogno di raggiungere il Vervece ed esplorarne i fondali può diventare realtà.

I tesori del Vervece

Se si è amanti delle immersioni, allora non ci si può lasciar sfuggire un tuffo nei fondali del Vervece. Qui sono custoditi vari reperti storici, come d’altronde in altre zone della Penisola. In particolare, nel 2011 dalle acque del Vervece riemerse un’ancora in pietra, utilizzata dalle imbarcazioni in tempi antichi. Inoltre, a circa 40 metri di profondità, giace un relitto di epoca moderna. Le ricostruzioni storiche sembrano concordare si tratti di una nave inabissatasi al largo di Massa Lubrense tra gli anni sessanta e i settanta. 

Al patrimonio archeologico si aggiunge quello religioso, che rende il Vervece meta di pellegrinaggi. Ciò accade nel mese di settembre, quando l’isolotto ospita le celebrazioni liturgiche in onore della Madonnina della Lobra, la cui statua – posta a 12 metri di profondità, viene ornata da una corona di fiori.

Vervece, patrimonio di biodiversità

Il gusto per i reperti storici e il sentimento religioso non sono però gli unici a essere appagati nel corso di una visita al Vervece. L’isolotto offre infatti soddisfazione anche agli amanti delle immersioni subacquee, i quali possono ammirare un panorama sottomarino multiforme e per questo affascinante. 

Veri e propri giardini fioriti danno il benvenuto a chi si appresta a esplorare i fondali del Vervece, habitat ideale per stelle marine, aragoste, ricci e altre specie di cui se ne può ammirare lo splendore man mano che si procede nell’immersione. Insomma, anche il Vervece conferma una caratteristica comune a molti altri tesori della zona: la capacità di attirare vari tipi di turisti. 

Ed è proprio questa, in definitiva, la magia della Penisola Sorrentina.

Tra le tappe di un viaggio in Penisola Sorrentina non può mancare Punta Campanella, dove storia e natura si intrecciano dando vita allo splendore.

 

 

 

 

Maestosa, sorprendente, attraente. Bastano questi tre aggettivi a offrire un’idea, seppur approssimativa, di Punta Campanella.

A suggerirne la maestosità è il modo in cui si staglia lungo il panorama della Penisola Sorrentina, segnando nettamente il confine tra il golfo di Napoli e quello di Salerno. 

Sorprendente lo è per il suo carico di storia, nonché per la bellezza che è in grado di riservare ai suoi visitatori.

Da tutto ciò, è logico dedurre l’intensa capacità attrattiva di Punta Campanella, uno dei luoghi più suggestivi della costa campana.

Vuoi conoscere meglio questo promontorio? Allora dai inizio alla lettura e ne resterai affascinato.

Perché si chiama così?

Rispondere a questa domanda è il primo passo lungo il tragitto che conduce alla scoperta di Punta Campanella. Va inizialmente precisato che il nome attuale non è stato l’unico che ne ha contraddistinto la storia. All’epoca della dominazione greca, questo luogo era noto come “Promontorio Ateneo”, in riferimento al tempio lì edificato in onore della dea Atena. 

Per quel che riguarda il nome attuale, esso deriva invece da una campana posta sulla sommità della Torre di Minerva (tuttora esistente e risalente all’epoca angioina), che veniva azionata per segnalare incursioni via mare. 

Crocevia di culture diverse

Influsso greco, dominazione angioina, ma non solo. Come tutta la Penisola Sorrentina, anche Punta Campanella è stata dimora di Romani e Sanniti. Una mescolanza di civiltà antiche, la cui presenza è tutt’oggi testimoniata da vari reperti archeologici rinvenuti nel corso degli anni, che rendono il promontorio una meta molto interessante anche per il turismo culturale.

Qui, infatti, oltre che con le bellezze paesaggistiche offerte dal rilievo e dalla sottostante Baia di Ieranto,  ci si potrà allietare anche – per l’appunto – con quelle archeologiche.

Insomma, che tu sia un turista balneare, montano o culturale, Punta Campanella può soddisfare la tua voglia di vacanza ideale.

Come arrivare

Come già detto, Punta Campanella si trova tra il golfo di Napoli e quello di Salerno. Dal punto di vista amministrativo, il suo territorio rientra tra i comuni di Massa Lubrense e Positano. 

Il tragitto consigliato (perché più breve) è quello che parte da Termini, una frazione di Massa Lubrense. Più precisamente, si dovrà raggiungere piazza Santa Croce, nei cui pressi si trova il sentiero (lungo circa 1,5 km) che conduce al promontorio.  

Dunque, il primo passo è arrivare a Massa Lubrense, dove si può giungere:

 

  1. In auto: da Napoli, immettendosi sull’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria. Una volta imboccata l’uscita Castellammare di Stabia, si dovrà percorrere la Statale Sorrentina 145, in direzione Massa Lubrense; 
  2. In treno: più specificamente, ricorrendo alla Circumvesuviana. Dalla stazione di Napoli Piazza Garibaldi, fino a Sorrento. Qui, occorrerà salire a bordo di un autobus che effettuerà una fermata in Via Filangieri;
  3. In aliscafo: anche in questo caso, una volta approdati a Sorrento, sarà necessario usufruire del servizio di trasporto pubblico oppure, qualora lo si preferisse, prenotare un taxi o noleggiare un auto.

L’idea di dover utilizzare l’auto ti fa storcere il naso? Temi che il parcheggio sia impossibile? 

La soluzione c’è. Continua  a leggere e la scoprirai.

Parcheggio no problem

Per chi non vuole rinunciare alla comodità delle quattro ruote, è bene sapere che – con eccezione dei periodi di maggior afflusso turistico – è tutto sommato facile sostare la propria vettura. 

Vari posti auto sono infatti disponibili sia in piazza Santa Croce che nella vicina piazza Vescovado. Senza poi dimenticare la possibilità di lasciare il veicolo nei pressi del bivio per la Cala di Mitigliano, oppure nella piazza centrale del borgo di Nerano.

Probabilmente si allungherà un po’ il tragitto, ma di sicuro ne varrà la pena.

Cosa fare a Punta Campanella

Scelti il mezzo di locomozione preferito, non ti resta che goderti uno dei luoghi più suggestivi della Penisola Sorrentina.

A Punta Campanella potrai restare incantato da un patrimonio floristico e faunistico di rara bellezza. 

A incantarti sarà anche la vista mozzafiato che si gode dalla sommità del promontorio, dove gli occhi racchiudono in un unico abbraccio Capri, Punta Penna e Li Galli.

E se le escursioni non ti bastano, potrai anche fare un bel bagno nelle acque cristalline che lambiscono il promontorio. Più precisamente, avrai modo di tuffarti nel mare della Cala di Mitigliano, un piccolo paradiso raggiungibile seguendo le indicazioni presenti lungo il sentiero che conduce a Punta Campanella.

Area protetta

Escursioni terrestri e marine, diving, arrampicate e birdwatching. Insomma, a Punta Campanella ci si può divertire, però con un unico accorgimento. 

Bisogna infatti ricordare che, dal 1997, la zona è Area Marina Protetta, in quanto tale soggetta a particolari forme di tutela. 

Pertanto, prima di partire, è bene sapere che esistono specifici sentieri dedicati al trekking, lungo i quali gli escursionisti possono apprezzare la biodiversità del luogo senza pregiudicarla in alcun modo. 

Discorso molto simile riguarda coloro i quali intendano ammirare il promontorio dal mare. Trattandosi, per l’appunto di un parco marino, l’accesso alle sue acque è interdetto alle imbarcazioni private. 

Tuttavia, se non vuoi rinunciare a un’escursione marina, nessun problema. Potrai rivolgerti ai numerosi operatori autorizzati, che ti aiuteranno a realizzare il tuo sogno.

Che lo si esplori via mare o via terra, un fatto è certo: questo luogo resterà nel cuore.

Cerchi un alloggio nei pressi di Punta Campanella? Visita Villa Il Turro e scegli la camera più adatta alle tue esigenze. 

 

Come a casa, anche in vacanza la colazione è fondamentale. A renderla speciale, una serie di elementi che ci si aspetta di trovare anche in una struttura ricettiva.

 

 

 

La colazione è il pasto più importante della giornata, quello che fornisce lo sprint iniziale con cui affrontare la quotidianità. Per questo motivo è importante che sia abbondante e nutriente, sia nella vita di tutti i giorni che in vacanza. Nel primo caso, una colazione equilibrata aiuta a rendere al massimo sia nello studio che nel lavoro. Nel secondo, invece, essa permette di evitare che i progetti di relax e divertimento vengano rovinati da continui brontolii dello stomaco. 

Insomma, sull’importanza di questo pasto non vi è dubbio alcuno. Piuttosto, qualche interrogativo potrebbe nascere quando soggiorniamo in una struttura ricettiva. In quel caso, potremmo essere indotti a domandarci se, nel complesso che ci ospita, possiamo contare su una colazione come quella a cui siamo abituati a casa nostra. Se anche in vacanza, tra un tuffo o un’escursione, possiamo iniziare la giornata al meglio, gustando una colazione con i fiocchi. 

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1. Menu dolce e salato

Per capirlo, bisogna prestare attenzione a vari elementi. Il primo di cui tener conto è la varietà della scelta. Il buffet a disposizione degli ospiti permette di soddisfare ogni palato? Perchè non bisogna dimenticare che c’è chi preferisce iniziare la giornata sgranocchiando qualcosa di dolce e chi invece desidera il salato con cui darsi la carica giusta. 

Ecco perché è apprezzabile una tavola imbandita con prodotti vari. Marmellate, creme spalmabili, biscotti, croissant, torte, fette biscottate per chi chiede una colazione zuccherosa; formaggi, insaccati vari, panini, uova, crackers e grissini per far venire l’acquolina in bocca agli amanti dei sapori sapidi.

Il tutto, però, senza trascurare l’offerta di bevande, che non può essere meno ricca. Acqua liscia e gassata, succhi di frutta, spremute, tè, caffè, ginseng, orzo, cappuccino, latte, sono elementi indispensabili per completare l’allestimento della tavola.

2. Attenzione ai regimi alimentari

Quanto appena detto potrebbe non bastare. O meglio, va bene che la tavola sia ricca, ma essa deve anche essere rispettosa di tutti. Eleganza e sensibilità impongono infatti a ogni gestore di ricordare che, tra gli ospiti della struttura, possono esserci persone che non vogliono o non possono assumere determinati alimenti. 

Ciò non per una sorta di snobismo, ma per ragioni di salute, di cultura, o perché si è deciso di abbracciare un determinato stile di vita. In ogni caso, si tratta di qualcosa meritevole del più profondo rispetto. Rispetto che si concretizza in una colazione adatta ai più svariati regimi alimentari, che pertanto preveda l’offerta di cibi privi, per esempio, di:

  • Lattosio;
  • Glutine;
  • Zuccheri.

A questi alimenti, è opportuno aggiungere alimenti di origine vegetale, indicati per chi intenda seguire una dieta vegetariana o vegana.  

3. Sostenibilità ambientale

Già dal primo pasto della giornata si può capire se una struttura è davvero ecofriendly. Un ospite che pretenda sostenibilità ambientale non è certo un piantagrane, bensì qualcuno che dimostra di nutrire profonda sensibilità nei confronti delle sorti del nostro pianeta. 

Per questo motivo, è importante che anche la colazione sia improntata ai criteri di rispetto ambientale. Parola d’ordine: zero sprechi. Il che significa sì garantire una vasta quantità di prodotti, ma commisurata al numero di ospiti presenti. In tal modo, si potranno evitare quegli sperperi alimentari che hanno effetti negativi sia dal punto di vista etico che ambientale. 

Ma non è tutto. Per potersi davvero definire ecosostenibile, una colazione deve essere anche plastic free. Materiali compostabili o riutilizzabili in cui servire cibi e bevande sono di gran lunga preferibili alla plastica, uno dei maggior elementi di stress per la Natura. 

Apprezzabile è anche un buffet imbandito con prodotti locali o a km 0, a basso impatto ambientale perché riducono le emissioni necessarie al trasporto delle merci.

4. Pulizia 

Altro elemento da tenere in considerazione è l’igiene, la cui carenza (o, nel peggiore dei casi, assenza) mortifica il gusto. Un ambiente pulito invoglia l’appetito e ci fa sentire come se fossimo a casa. 

Per tal motivo, è encomiabile la cura che il gestore pone nella pulizia delle stoviglie, della tavola, delle sedute, delle tovaglie e delle salviette. In questo senso, un sentito grazie va espresso allo staff delle strutture ricettive. Un gruppo di lavoratori che si prodigano per rendere eccellente la nostra esperienza, anche a tavola. 

Armati di spugnette e spray disinfettanti, essi ci accolgono in uno spazio pulito e profumato, nel quale è più che piacevole consumare il primo pasto della giornata. 

5. Anche l’occhio vuole la sua parte

Leccornie varie, adatte a diversi regimi alimentari, servite in ossequio alla sostenibilità ambientale e alle indispensabili norme igieniche. Sicuramente, già così la colazione è molto apprezzabile. Per renderla eccellente, occorre però l’elemento estetico. 

L’attenzione ai dettagli, che rende ogni esperienza speciale e per questo indimenticabile. Grazie alla giusta armonia tra luci e colori, a un arredo adeguato al contesto e alla raffinatezza di tovaglie e suppellettili, la colazione può essere arricchita dalla bellezza, capace di esaltare il sapore dei cibi.

E poi, perchè non approfittare della bella stagione? Se la struttura dispone di un giardino, gli ospiti potrebbero essere invitati a consumare il primo pasto della giornata all’aperto. Magari seduti intorno a un tavolo sistemato sotto a un pergolato, godendo dell’aria fresca e del contatto con la Natura.

Insomma, una colazione davvero speciale è quella che va oltre la mera esaltazione del palato.  

Villa Il Turro vanta tre secoli di storia. Un periodo di tempo in cui la sua eleganza, seppur talvolta compromessa, è rimasta integra fino a oggi.

 

 

 

Soggiornare presso Villa Il Turro significa assaporare una guest experience eccellente. Dal momento della prenotazione e fino a quello del check out, gli ospiti della struttura possono sperimentare molteplici attimi piacevoli, tutti accomunati da un’unica caratteristica: la raffinatezza. 

Una peculiarità che sembra sprigionarsi già dall’edificio, fin dal primo sguardo capace di entusiasmare anche lo sguardo più critico.

Stagliandosi tra il verde delle colline di Massa Lubrense, la villa spicca per maestosità e offre una chiara idea di signorilità. Una bellezza che attrae e incuriosisce, inducendo a chiedersi quali siano state le vicissitudini di uno stabile antico ma capace di adattarsi alla modernità, mantenendo inalterato tutto il proprio fascino.

Se anche tu vuoi conoscere il passato di Villa Il Turro, allora continua a leggere. Oltre alla storia di Massa Lubrense, potresti scoprire qualcosa di interessante su uno degli edifici più eleganti del suo territorio.

Le origini 

La storia di Villa Il Turro (“La torre”, in dialetto locale) prende avvio a metà del XVIII secolo, con la costruzione del corpo primitivo. In assenza di documenti ufficiali, la datazione è stata resa possibile  grazie al parere espresso da esperti, storici dell’architettura e studiosi del territorio, tutti concordi nel far risalire a quell’epoca la realizzazione dell’edificio. 

Inizialmente, il fabbricato era composto da:

  • Una cantina;
  • Un piano terreno, composto da due saloni;
  • Un primo piano, con tre camere e un bagno.

 

All’epoca, gli spazi interni erano caratterizzati dall’assenza di corridoi. Pertanto, tutte le stanze erano tra esse comunicanti, com’era prassi per le abitazioni di quei tempi.

La villa nel Novecento

Come ogni storia affascinante, anche quella di Villa Il Turro è contraddistinta da un pizzico di mistero. Non è infatti possibile stabilire con certezza chi vi abitasse negli anni immediatamente successivi all’ edificazione.

Si può però affermare con certezza che essa fu destinata a uso signorile. Tanto l’eleganza della costruzione, quanto la sua ubicazione (fuori dal contesto urbano) lasciano intuire che si trattasse di una dimora destinata a ospitare gli aristocratici del tempo.

Notizie più attendibili si hanno con riguardo al Novecento, epoca in cui la proprietà dello stabile è attribuibile a due fratelli che però, complice anche l’avanzare degli anni, riservarono scarsa attenzione all’immobile.

La rinascita negli anni ‘60

Ed è proprio a causa dell’assenza dei proprietari che la villa conosce il suo momento più cupo. In spregio ai propositi signorili che ne accompagnarono la costruzione, la villa viene occupata da una famiglia di contadini, che ne mortificano l’eleganza permettendo l’ingresso del bestiame nelle lussuose stanze del pianterreno.

A completare il quadro di sconfortante incuria, anche l’evidente stato di abbandono degli esterni. Intonaco del tutto cancellato, crepe nei muri e infissi deteriorati sono la triste cornice di un panorama desolante.  

E la torre, simbolo della villa, resa la brutta copia di se stessa da un crollo verticale a cui mai fu posto rimedio.

Eppure, nonostante la situazione di degrado, la villa venne notata da una giovane coppia napoletana. Era la primavera del 1966 quando marito e moglie, in gita a Massa Lubrense, si innamorano del Turro, sebbene fosse in condizioni pietose.

Il ritorno alla bellezza originaria

Ma si sa, l’amore è cieco. Permette di scorgere il bello anche laddove non sembra esserci. E così, portata a termine la compravendita, i nuovi proprietari danno vita a un piano di restauro finalizzato a rinvigorire i fasti del passato.

In due anni, e con l’apporto fondamentale di professionisti e tecnici della zona, Villa Il Turro si rifà il look, riconquistando eleganza e adattandosi ai tempi attuali. 

Spazi interni più funzionali, moderni impianti elettrici e di riscaldamento, unitamente all’utilizzo delle tecniche edilizie più avanzate, fanno da fondamento alla rinascita della villa.

Una vera e propria seconda vita, insomma, certificata anche dal restauro della torre e del pozzo per l’acqua piovana, ancor oggi presente nel cortile d’ingresso.

Villa Il Turro oggi

Per molti anni, lo stabile è stato il luogo in cui una famiglia partenopea – proprietaria dell’immobile – ha trascorso giornate di serenità e spensieratezza, spesso anche in compagnia di parenti e amici.

Oggi la villa non ha affatto perso la sua innata vocazione all’ospitalità, bensì l’ha ampliata. Merito di un giovane ingegnere napoletano, che da qualche anno ha abbandonato il caos della sua città d’origine, abbracciando quelli più blandi offerti da Massa Lubrense.

Qui, assecondando il suo spirito imprenditoriale, il professionista partenopeo ha dato avvio a una nuova attività, rendendola in breve tempo capace di distinguersi nel vasto panorama dell’accoglienza turistica.

Dal 2018 Villa Il Turro è una struttura accogliente e moderna, idonea per tutte le tipologie di vacanzieri, ma non solo.

Oltre a offrire un soggiorno turistico indimenticabile, la struttura mette infatti a disposizione i propri spazi anche per aperitivi, cene, matrimoni ed eventi celebrativi di ogni genere.

Esplora tutte le opportunità offerte da Villa Il Turro, un’oasi di eleganza e modernità nella quiete di Massa Lubrense.

 

 

 

 

Dici Limoncello e pensi subito alla Penisola Sorrentina. Ma dov’è nato esattamente questo elisir apprezzato in tutto il mondo? Scopriamolo insieme.

 

 

 

 

 

Delizioso, lievemente zuccherino, ottimo anche come digestivo e con un deciso ma non invadente tocco alcolico. È il limoncello, liquore famoso in tutto il mondo e annoverato tra i prodotti alimentari tradizionali italiani. Pensi a questa bevanda e immediatamente ti balza alla mente il giallo, il colore del sole. Quella tinta che caratterizza e rende speciali le giornate sulla costa della Campania, zona da cui il limoncello ha iniziato un percorso che lo ha portato a essere apprezzato anche ben oltre i confini nazionali.

Una storia nebulosa

Individuare con esattezza il luogo in cui è nato questo liquore è un po’ difficile. Generalmente lo si associa alla Penisola Sorrentina, ma è una convinzione giusta? Arduo dirlo, dal momento che la storia di questa deliziosa bevanda non è ben tracciata. Amalfi, Sorrento e Capri si contendono la nascita del limoncello, con l’Isola Azzurra che può vantare un aneddoto risalente agli inizi del Novecento. Sembra infatti che fu proprio qui che – in quell’epoca – il liquore iniziò a farsi apprezzare. 

A quanto pare, ciò accadde per merito di un’albergatrice che era solita offrire ai suoi ospiti un sorso di limoncello, prodotto seguendo un’antica ricetta tramandata di generazione in generazione. Altri, invece, ritengono che tutto nacque molti secoli fa. Per alcuni, invece, il limoncello approdò sulla costa campana in concomitanza con la conquista araba; per altri ancora, esso fu una scoperta dei Romani, dediti alla coltivazione del limone in Penisola Sorrentina.

Ricetta

Se le origini sono avvolte dal mistero, lo stesso non può certo dirsi del processo di preparazione. La ricetta del limoncello è molto semplice. Così semplice che ci si può anche divertire a prepararlo in casa. Se vuoi provarci anche tu, allora sappi che hai bisogno di:

  • Limoni:
  • Alcool puro;
  • Acqua;
  • Zucchero.

Una volta puliti i limoni con acqua corrente, bisogna prelevarne la buccia (solo la parte gialla, non anche quella bianca) che verrà messa a macerare in alcol per almeno un mese. Trascorso questo periodo di tempo, si aggiungerà lo sciroppo di acqua e zucchero, per poi lasciar riposare il tutto per i successivi quaranta giorni. Infine, aiutandosi con un colino, si potrà versare il limoncello in una bottiglia e gustarlo con la famiglia e gli ospiti.

Dove comprarlo?

Preparare il limoncello in casa può essere divertente, ma credi che non faccia per te? Nessun problema, perché la Penisola Sorrentina offre numerosi punti vendita in cui potrai comprare una bottiglia di questo delizioso elisir, da assaporare a casa tua o da utilizzare come idea regalo per amici o parenti. 

Tra Sorrento e il suo territorio, avrai modo di scoprire tantissime botteghe in cui il limoncello farà bella mostra di sé, fra le tante altre prelibatezze della zona. Inoltre, potrai gustare o acquistare questo liquore anche in uno dei molti ristoranti della Penisola, dove un bicchierino di limoncello ti farà compagnia mentre ammiri il mare, magari dopo aver assaporato un gustoso piatto di spaghetti alla Nerano

Abbinamenti

Con il suo sapore piacevolmente acidulo, il limoncello è ottimo da bere a fine pasto. Anche, se non soprattutto, perché si rivela essere un buon digestivo. Eppure, questo liquore può essere apprezzato anche in altro modo. Ovviamente dipende dal gusto di ognuno, ma un buon bicchierino di limoncello può abbinarsi perfettamente con semifreddi, crostate o biscotti secchi. 

Senza poi dimenticare che, in molti casi, esso viene utilizzato per esaltare il sapore di una bella macedonia di frutta fresca. Quanto finora detto non deve però mettere in ombra un’altra possibilità. Quella di assaporare un sorso di limoncello anche fuori pasto, senza abbinarlo ad alcuna portata, ma soltanto per apprezzarne pienamente il gusto. 

Varianti

Fin qui si è parlato della versione classica, se così può dirsi. A essa, si affianca poi la crema al limoncello. Una variante che si ottiene aggiungendo panna e latte, ingredienti che rendono il liquore più morbido, adatto a chi vuole sorseggiare qualcosa che accarezzi delicatamente il palato. Un sapore più vellutato, quindi, sempre più spesso utilizzato come farcitura anche dai maestri pasticcieri.

E, in effetti, quello dell’industria dolciaria è un settore in cui il limoncello trova ampio utilizzo. Tra gli scaffali delle bontà enogastronomiche, sempre più spesso si trovano biscotti, babà e torte. Tutti prodotti che, sia nella versione artigianale che in quella industriale, sono contraddistinti dall’inconfondibile sapore del limoncello.

E non è finita qui. 


Per i più ghiottoni, può essere interessante sapere che anche il tiramisù, uno dei semifreddi più apprezzati d’Italia, può essere preparato con il limoncello in sostituzione del caffè. Infine, non va dimenticato che è possibile trovare questo liquore anche in gelateria, ove costituisce l’ingrediente base di un sorbetto gustoso, fresco e dal sapore agrumato.

Roba da acquolina in bocca, vero?

A Villa Il Turro ospitalità, mentalità green e pet friendly sono in costante equilibrio. Ed è questo che rende speciale il soggiorno in struttura. 

 

 

 

 

 

A Villa Il Turro la parola d’ordine è accoglienza. Quale che sia la durata del tuo soggiorno, la volontà dello staff è quella di regalarti una guest experience di alto livello, ispirata ai criteri della migliore ospitalità ma non solo.

Perché se è vero che è sempre percepibile la disponibilità a far sentire ogni ospite a casa propria, è altrettanto vero che a Villa Il Turro è possibile apprezzare ulteriori particolari, sia grandi che piccoli, capaci di trasformare la vacanza in una coccola continua, piacevole e rilassante.

Sei intenzionato a conoscere nel dettaglio cosa può offrirti la struttura?

Continua a leggere e lo scoprirai.

La nascita del progetto

Per comprendere a fondo la mission della struttura, è opportuno fare un breve salto nel tempo. Più precisamente, bisogna tornare al 2018, anno in cui Villa Il Turro entra nel vasto e articolato panorama delle strutture ricettive presenti in Penisola Sorrentina.

L’approdo si deve a un giovane ingegnere napoletano, che in quell’anno decide di trasferirsi a Massa Lubrense e di dar vita a questo progetto. Da dimora storica, l’edificio viene trasformato in luogo di accoglimento con un obiettivo chiaro fin da subito: regalare agli ospiti la possibilità di staccare la spina, così da vivere nel migliore dei modi la tanto sospirata vacanza.

Le camere

Un obiettivo che, come già detto, a Villa Il Turro viene perseguito in vari modi. Se l’attenzione dello staff è apprezzabile fin dal momento dell’arrivo, non meno entusiasmanti sono gli spazi destinati agli ospiti. 

Sviluppato su due livelli, l’edificio è suddiviso in sei camere.

Al piano terra, gli alloggi disponibili sono:

  • Procida: una camera di 23 mq, arredata secondo lo stile locale e dotata di bagno interno;
  • Ischia: stessa metratura della precedente, è destinata a uso matrimoniale. Anch’essa dotata di bagno privato, di cui si apprezzano le ceramiche di Vietri;
  • Capri: un po’ più grande delle altre (misura 28 mq), si distingue per la presenza di un antico camino in pietra.

Altre tre camere sono situate al livello superiore, ove è possibile scegliere tra:

  • Amalfi: anch’essa di 23 mq, presenta una sistemazione con letto matrimoniale o due singoli. Camera molto luminosa, dalla quale è possibile ammirare il panorama collinare di Massa Lubrense;
  • Positano: è la matrimoniale del primo piano. Anch’essa luminosa, è dotata di ogni comfort. Il bagno privato è esterno ed è dotato di servizi igienici completi;
  • Suite Napoli: ben 56 sono i metri quadrati offerti a chi voglia regalarsi un alloggio da sogno. Oltre alla camera da letto, gli ospiti potranno godere di una sala lettura e di un ampio bagno, fornito sia di doccia che di vasca idromassaggio.

Inoltre, in tutte le stanze gli ospiti troveranno ad attenderli un kit di benvenuto. Senza dimenticare poi che ogni alloggio è dotato di wifi, minibar e accesso a Netflix.

Ma non è finita qui. Continua a leggere e scopri cos’altro puoi trovare a Villa Il Turro.

Gli spazi comuni

Il comfort è dunque assicurato nelle camere private, ma non solo. Gli ospiti potranno apprezzare l’accoglienza anche degli spazi comuni, disponibili sia esternamente che internamente alla villa.

Come nel cortile, dove uno spazio pergolato permette di consumare un pasto o anche solo di rilassarsi per qualche minuto, al riparo dai raggi solari. 

O nel giardino, ove alcuni lettini, sistemati all’ombra degli alberi, sono troppo allettanti per non schiacciarci su un pisolino.

Non da meno sono le comodità offerte dagli spazi interni. Al piano terra, gli ospiti hanno la possibilità di consumare un’eccellente colazione continentale nell’area breakfast.

Al secondo livello è invece consentito l’accesso a un grande e luminoso soggiorno, in cui ci si potrà rilassare su ampi e comodi divani.

Posizione

Tra le note positive di Villa Il Turno, va annoverata anche la sua ubicazione. Seppur immersa nel verde delle colline massesi, il complesso sorge in una posizione strategica, ben collegata con vari porti circostanti (come, per esempio, quelli di Sorrento, Capri, Positano e Amalfi). 

Inoltre, da qui sono facilmente raggiungibili alcune delle principali mete turistiche della zona, quali la Baia di Ieranto, il Monte San Costanzo, la Cala di Mitigliano.

Una collocazione eccellente alla quale si può giungere senza stress eccessivo, sia con mezzi pubblici che privati. E per chi voglia decidere di arrivare con la propria auto, si segnala che è in loco è disponibile un parcheggio gratuito, in cui si potrà lasciare la propria vettura per tutta la durata del soggiorno.

Soggiornare, ma non solo

La vocazione all’accoglienza di Villa Il Turro non si esaurisce nel solo servizio di pernottamento e colazione. La struttura è altresì disponibile per feste, matrimoni ed eventi di vario genere. 

Tra questi ultimi, sono da segnalare gli aperitivi al tramonto, che si fanno apprezzare per il contesto in cui sono svolti e per la squisitezza delle prelibatezze locali.

Inoltre, il management si dedica anche a soddisfare le aspettative di chi vuole vivere un’esperienza di benessere psicofisico. Ed è proprio per questa ragione che la Direzione intende organizzare corsi di yoga a beneficio di un pubblico che voglia aprire i chakra in uno spazio rilassante, incorniciato tra colline e mare.

 

 Una struttura pet friendly e green

Come ogni guest experience che si rispetti, anche quella sperimentabile a Villa Il Turro cura tutti gli aspetti della nostra quotidianità.

A partire da quelli fondamentali, come l’attenzione riservata agli animali.

La struttura mostra infatti una cura particolare verso i nostri amici a quattro zampe, ai quali viene dato il benvenuto in villa fornendo ciotole di acqua e cibo e una coperta.

Medesima cura viene riservata alla Natura, certificata da un atteggiamento green tanto importante quanto necessario. In tale ottica si innestano le politiche del management, che ha scelto di ridurre al minimo la plastica presente nel food packaging e di provvedere al cambio biancheria ogni tre giorni (fatta salva la possibilità di sostituzioni supplementari a pagamento).

Insomma, relax e svago sì, ma con un occhio di riguardo alla Natura e ai nostri amici animali. Perché a Villa Il Turro l’accoglienza è un concetto di ampio respiro.

Con l’evento “Aperitivo al tramonto”, Villa Il Turro realizza un nuovo concept: enogastronomia di livello, ma fuori dai circuiti della movida.

 

 

 

 

La suggestione di un aperitivo al tramonto diventa realtà nella splendida cornice di Villa Il Turro, che apre i suoi cancelli agli amanti del buon bere. Ogni sera d’estate –    dal 24 giugno e fino 3 settembre 2023 – il giardino della struttura ospiterà infatti chiunque voglia sorseggiare un calice di vino in un contesto da sogno. 

Adagiata nel verde delle colline di Massa Lubrense, la villa amplia così la propria offerta: non più soltanto un’oasi di comfort e relax in cui soggiornare, ma anche il luogo in cui trascorrere una serata all’insegna delle eccellenze enogastronomiche.

Cosa gustare?

Stanco del solito aperitivo? Cerchi un ambiente discreto ed elegante in cui assaporare un buon vino? Villa Il Turro è il luogo che fa per te. Qui potrai vivere una serata diversa dal solito, lontano dal caos della movida e al cospetto di un panorama incantevole. E se la location è di tutto rispetto, non da meno è la proposta enogastronomica. “Aperitivo al tramonto” è l’evento ideato su misura per chi non si accontenta delle banalità ma punta all’eccellenza. 

Eccellenza che potrai apprezzare non soltanto con riferimento all’esclusività dell’ambiente, ma anche alla squisitezza delle prelibatezze enogastronomiche. Ti aspettano infatti ottimi vini (per lo più campani), che andranno a esaltare il gusto di prodotti alimentari a centimetro zero, preparati in loco dalla cuoca della villa.

Hai già l’acquolina in bocca? Allora non devi far altro che prenotare. Ecco come!

Condizioni di prenotazione

Cibo e vino di qualità, assaporati in piacevole compagnia, mentre il sole esce lentamente di scena. A volte basta poco per evocare attimi di piacere; ancor meno per realizzarli. Basta una semplice telefonata o – in alternativa – qualche rapido click, e in breve tempo avrai modo di prenotare il tuo tavolo. 

Dovrai soltanto ricordare che la prenotazione è obbligatoria e va effettuata entro e non oltre le ore 18:00 del giorno prescelto. 

Fatto ciò, non ti resta che prepararti a vivere un’esperienza indimenticabile a un prezzo contenuto. Con un minimum spending di € 20 a persona, potrai infatti trascorrere una serata diversa dal solito, con lo sguardo rivolto verso il mare e il palato estasiato dalle prelibatezze che ti aspettano in tavola.

Vuoi saperne di più? Clicca qui e troverai maggiori informazioni.

Come arrivare?

Seppur immersa nel verde e nella quiete delle colline massesi, Villa Il Turro è facilmente raggiungibile, sia in auto che in treno. Nel primo caso, non dovrai far altro che immetterti sull’autostrada Napoli – Salerno e proseguire in direzione Castellammare di Stabia (qui potrai trovare ulteriori info).

Arrivato in villa, avrai la possibilità di lasciare la tua vettura nel parcheggio gratuito, disponibile fino a esaurimento posti. 

Alternativa all’auto è il trasporto su rotaie. Più precisamente, quello offerto dalla linea Napoli Centrale – Sorrento della Circumvesuviana. Una volta sceso al capolinea, potrai scegliere tra bus e taxi per raggiungere in tutta comodità la struttura.

Aperitivo e non solo

Il concept ideato dalla Direzione di Villa Il Turro è molto chiaro: offrire la possibilità a chiunque di sperimentare un aperitif diverso dal solito. A renderlo speciale, come detto, il connubio tra enogastronomia e paesaggio.

 

Incastonata tra le colline e il mare, rivolta verso Capri, la villa è lo scenario ideale per chi desidera fuggire dai ritmi frenetici per regalarsi un po’ di relax. 

Un’ opportunità che potrai far tua partecipando all’evento “Aperitivo al tramonto” ma che – se vorrai – potrai anche prolungare.

Lo staff di Villa Il Turro sarà infatti a tua completa disposizione nel caso tu voglia soggiornare in struttura. 

Dunque non solo buon vino e cibo gustoso, ma anche la possibilità di godere dei servizi di una struttura alberghiera eccellente, dove i comfort di un ambiente moderno si sposano con il rispetto delle tradizioni locali.

Ti stuzzica l’idea? Allora dai un’occhiata alle nostre camere e scegli quella più adatta alle tue esigenze.

  

Le bellezze custodite tra Sorrento e la Costiera Amalfitana si sono spesso trasformate in set cinematografici. Ecco alcuni dei film girati da queste parti.

 

 

L’allegro vociare dei turisti e il rilassante ritmo della risacca sono probabilmente due dei suoni più familiari per chi visita la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana. Eppure, non sono gli unici. 

A essi, non di rado si aggiungono i ciak e i rumori delle macchine da presa. Sì, perché questo tratto del litorale campano è così suggestivo da stuzzicare anche l’animo artistico dei cineasti.

Da Sorrento ad Amalfi, passando per Positano e Ravello, sono numerosi i comuni che hanno ispirato registi e sceneggiatori, decisi ad abbellire le pellicole con le meraviglie che solo luoghi simili sanno offrire.

“Il tesoro dell’Africa”

Citarli tutti sarebbe impossibile. Più concretamente, qui se ne possono elencare soltanto alcuni, a testimonianza dell’influenza che questi territori hanno esercitato e continuano a esercitare sul cinema. 

Un legame che non nasce recentemente,  bensì affonda le proprie radici nel passato, come dimostra il film intitolato “Il tesoro dell’Africa”. 

Si tratta di una pellicola del 1953, che vide sbarcare in Costiera Amalfitana due mostri sacri del cinema quali Humphrey Bogart e Gina Lollobrigida. Più precisamente, fu Ravello a ospitare le scene esterne di questa commedia che, nonostante il passare degli anni, non ha perso la capacità di far sorridere il pubblico.

“Pane, amore e…”

Due anni più tardi (era il 1955) fu Dino Risi a scegliere questa zona come set del suo film “Pane, amore e…”. 

Anche in questo caso, a sbarcare sulla costa campana fu un cast d’eccezione, in cui spiccavano su tutti due mostri sacri del calibro di Vittorio de Sica e Sophia Loren (memorabile la scena in cui i due ballano un mambo).

Un film che si innesta in una tetralogia, preceduto da “Pane, amore e fantasia”, “Pane, amore e gelosia”, e seguito da “Pane, amore e Andalusia”. 

La pellicola, vera e propria pietra miliare nella commedia italiana degli anni Cinquanta, fu girata presso la Marina Grande di Sorrento. Comune di cui, anni addietro (era il 2009), la Loren divenne cittadina onoraria. 

“Sotto il sole della Toscana”

Trascorrono gli anni, ma non si affievolisce il legame tra queste terre e il cinema. Lo dimostra anche il film intitolato “Sotto il sole della Toscana”, girato nel 2003 e ambientato in parte a Positano

Il film intreccia il sentimentalismo con la commedia e il dramma, offrendo un risultato tutto sommato piacevole.

La pellicola vede la partecipazione, tra gli altri, di Diane Lane, Mario Monicelli  e Raoul Bova

“Si accettano miracoli”

Più di recente, a scegliere questo set naturale è stato anche Alessandro Siani. Era il 2015 quando il comico partenopeo decise di dirigere e interpretare il film intitolato “SI accettano miracoli”. 

Conca dei Marini, Ravello, Furore e Atrani furono le location che ospitarono le riprese di questa commedia adatta all’intera famiglia, in cui la spiritosità di Siani si sposa perfettamente con la verve comica di Fabio de Luigi. 

Il cinema ti piace, eppure ti stai chiedendo se esistono serie tv ambientate da queste parti?

Continua a leggere e lo scoprirai.

“Inganno”

Il fascino di questa zona non ha ispirato soltanto produzioni per il grande schermo, bensì anche forme di intrattenimento on demand. Lo dimostra la scelta operata da Netflix, che amplierà la propria offerta con “Inganno”, disponibile dal 2024. 

La fiction è ambientata tra Sorrento e Positano ed è diretta da Pappi Corsicato, con la partecipazione di Monica Guerritore e Giacomo Giannotti (il dottor De Luca di “Grey’s Anatomy”, per intenderci). 

“Inganno” è l’adattamento italiano della serie inglese “Gold Digger”, distribuita dalla BBC e interpretata da Julia Ormond e Ben Barnes.

Si tratta di un thriller sentimentale, in cui la suspense non distrae dal tema dell’amore, analizzato con sincerità e maturità. 

Una trama che sembra attraente, come del resto lo è anche la location.

Vuoi visitare i luoghi che hanno ospitato le riprese di queste produzioni? 

Villa Il Turro può essere la tua base d’appoggio ideale.

 

Sorrento e il suo territorio non hanno soltanto una vocazione esclusivamente balneare. Lo dimostra Monte San Costanzo, una meta molto ambita da chi fa trekking.

 

 

 

 

Sarebbe riduttivo pensare che la Penisola Sorrentina attragga soltanto il turismo balneare. Certo, è innegabile che questo territorio custodisca numerosi borghi marini da sogno, ideali per chi è alla ricerca di acque limpide, baie incantevoli e spiagge accoglienti. Eppure, la zona è così ricca di bellezze naturali che può soddisfare qualsiasi esigenza turistica. Perfino chi ai tuffi e alla tintarella preferisce le escursioni in terrestri, qui potrà godere della sua vacanza ideale. 

A realizzare questo desiderio non ci pensano soltanto Punta Campanella e la Baia di Ieranto. A queste, si aggiunge Monte San Costanzo, altra meta da non trascurare per chi predilige le passeggiate nella natura. 

Dunque, è tempo di scrollarsi di dosso l’idea che da queste parti soltanto gli amanti del mare possano trovarsi a proprio agio, e di scoprire angoli adatti a chi ama le passeggiate in montagna.Sei pronto a ricrederti? Allora dai inizio alla lettura. 

Dove si trova

Monte San Costanzo, che si erge a 495 metri sul livello del mare, spicca nel panorama di Massa Lubrense, di cui fa geograficamente parte. Il rilievo, che prende il nome dal patrono di Capri, era anticamente detto “Canutario”, in ragione delle affioranti rocce calcaree che lo rendono simile, per l’appunto, a un anziano canuto. 

Il massiccio si distingue in modo particolare perché ha due cime. Una, di livello inferiore, su cui sorge la chiesa dedicata a San Costanzo; l’altra, di altezza maggiore, sulla quale è posizionata un’antenna radio che svolge un ruolo fondamentale nel regolare il traffico aereo. Tra le due, si sviluppa una piccola ma fitta zona di verde, ideale per chi vuole fare quattro passi nel fresco rigenerante della Natura.  

Il sentiero

Per raggiungere il monte occorre compiere un tragitto, molto piacevole per chi ama il trekking.  Scarponcini ben allacciati, acqua e cibo a sufficienza, sono fondamentali per iniziare la camminata, che prende avvio da Termini, una frazione di Massa Lubrense. 

È proprio da qui che si snoda il sentiero (lo stesso che conduce a Punta Campanella) lungo all’incirca 400 metri. Percorso il tragitto, ci si troverà di fronte a un bivio, dove bisognerà proseguire per l’antica Via Minerva. Da qui comincia il sentiero Athena, che conduce in cima al massiccio. 

Trattandosi di un sentiero in salita, per giunta costeggiato da rocce, si consiglia di affrontarlo con un adeguato equipaggiamento, così da evitare di trasformare la passeggiata in un ricordo spiacevole. 

Una vista indimenticabile

Una camminata impegnativa ma piacevole, al termine della quale è prevista una sorpresa graditissima. Sì, perché raggiungere la vetta di Monte San Costanzo significa concedersi il lusso di ammirare un panorama di rara bellezza. 

Dalla sommità dell’altura, si potrà volgere lo sguardo verso il golfo di Napoli e le sue isole. Ischia, Procida e Capri (che da qui appare vicinissima) spiccheranno in tutto il loro splendore. Così come incantevole sarà  il golfo di Salerno e l’arcipelago Li Galli.

Insomma, che tu arrivi in vetta in pieno giorno o al tramonto, potrai essere sicuro di restare affascinato da un panorama incredibile, che ti invoglierà a scattare mille fotografie. 

Trekking, fotografia, e…

Probabilmente, gli appassionati di escursioni hanno già cerchiato di rosso il nome di questo monte. Così come hanno verosimilmente fatto gli amanti delle fotografie, allettati dalla possibilità di effettuare scatti “instagrammabii”.

Eppure, c’è altro. Monte San Costanzo è infatti in grado di attirare anche chi ha interesse per la geologia. Ciò in quanto le rocce calcaree che formano il massiccio sono in grado di preservare reperti fossili. È questo il motivo per cui il monte risulta essere uno dei siti geologici più importanti del Meridione, capace di richiamare ogni anno sia esperti e studiosi, che semplici appassionati della storia e dell’evoluzione del nostro pianeta.

Come arrivare?

È questa la domanda che ci si fa più di frequente, quando ci si prepara per un viaggio. A prescindere da quale sia la meta, ci si chiede se essa sia facilmente raggiungibile e se, altrettanto semplicemente, si potrà parcheggiare l’auto.

Arrivare a Monte San Costanzo è meno complicato di quanto si possa supporre. Tutto sta a raggiungere Termini, possibilità realizzabile sia in auto (o in moto) che in autobus (linea della SITA, direzione Marina del Cantone). Nel caso si preferisca utilizzare il proprio veicolo, sarà necessario puntare il navigatore verso Massa Lubrense e procedere lungo Via IV Novembre. In alternativa, si può raggiungere Sant’Agata sui Due Golfi e da qui immettersi lungo Via dei Campi.

E il parcheggio? Nessun problema. Specialmente nei periodi di minor flusso turistico, sarà semplice lasciare il proprio veicolo negli stalli di sosta e godersi la passeggiata in tutta serenità.

Clicca sul sito di Villa Il Turro , l’oasi di relax  a pochi passi da Monte San Costanzo.